Worship service 02.08.2020


CHIESA MILITANTE 4 parte

Pastore Evangelista Heros Ingargiola

Domenica abbiamo affrontato un’altra ragione per cui dobbiamo collaborare con lo Spirito Santo che è a motivo del tribunale di Cristo.

2 Corinzi 5.10 Noi tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, affinché ciascuno riceva la retribuzione di ciò che ha fatto quando era nel corpo, sia in bene sia in male.

Sappiamo bene che Gesù Cristo sta per ritornare per rapire la Chiesa, la Sua sposa, cioè coloro che sono nati di nuovo. Quando la Chiesa verrà rapita anche lo Spirito Santo se ne andrà dalla Terra. Dopo il rapimento ci saranno le nozze dell’Agnello e successivamente, come dice l’Apostolo Paolo, dovremo comparire davanti al tribunale di Cristo chiamato anche Bema. Qui Dio ci darà un giudizio, una retribuzione in base alle nostre opere.

Questo è per noi un incoraggiamento a camminare come Dio desidera. Infatti la Parola dice che Dio ha preparato delle opere per noi le quali non ci salvano. Esse però mostrano le motivazioni per cui le facciamo e ciò consentirà di ricevere  il nostro premio o il nostro rimprovero nel Tribunale di Cristo. In base a questo possiamo individuare nella chiesa tre categorie di persone.

La prima categoria è la FOLLA, i frequentatori cioè coloro che non hanno una chiara identità e vanno a Gesù solo perché vogliono qualcosa in cambio. Gesù disse:

Giovanni 16:2 Vi espelleranno dalle sinagoghe; anzi, l’ora viene che chiunque vi ucciderà, crederà di rendere un culto a Dio.

Spesso si pensa che per espellerci dalla chiesa, ci avrebbero fatto del male fisico e invece satana in maniera subdola ha fatto in modo che in questo periodo tanti credenti si accomodassero facendo perdere loro il desiderio di dimorare insieme nell’unità accontentandosi di ascoltare il culto on line. Il supporto virtuale è stato fondamentale in tempi difficili come quelli del Covid ma adesso non dobbiamo lasciare la comune adunanza.

La seconda categoria sono i CREDENTI, la chiesa. Questi sono persone nate di nuovo ma che si accontentano e non riescono a entrare nella loro eredità. Abbiamo bisogno di desiderare di più.

La terza categoria è quella dei DISCEPOLI.

Salmo 37:1-3 Non adirarti a causa dei malvagi; non aver invidia di quelli che agiscono perversamente; perché presto saranno falciati come il fieno e appassiranno come l’erba verde.  Confida nel SIGNORE e fa’ il bene; abita il paese e pratica la fedeltà.

Qui leggiamo che dobbiamo confidare nel Signore ma allo stesso tempo fare anche il bene, benedire gli altri e fare le buone opere che Dio ha preparato per ognuno di noi in modo unico e specifico

Efesini 2: 10 infatti siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo.

Il Salmo 37 ci dice anche che dobbiamo abitare il paese cioè dimorare nella chiesa e praticare la fedeltà perché in base alla fedeltà un giorno saremo giudicati dal tribunale di Cristo. Non è un giudizio riguardante la salvezza ma la ricompensa dovuta alla nostra fedeltà o infedeltà. E’ quindi importante fare le opere che Dio ci ha assegnato con fedeltà senza entrare in competizione perché la competizione ci fa entrare nel disprezzo e nel giudizio verso gli altri.

Romani 14:10 Ma tu, perché giudichi tuo fratello? E anche tu, perché disprezzi tuo fratello? Poiché tutti compariremo davanti al tribunale di Dio;

L’apostolo Paolo si sta riferendo al tribunale di Cristo perché sta parlando ai credenti. In questo tribunale saranno dunque giudicate le cose fatte quindi la fedeltà, ma anche le motivazioni cioè la lealtà. Infatti la fedeltà consiste nel riprodurre quello che ci viene detto di fare in modo perfetto mentre la lealtà riguarda la motivazione con cui facciamo ciò che ci viene richiesto.
Dobbiamo vivere comprendendo che ciò che abbiamo fatto, sarà giudicato ma questo è un incoraggiamento nel nostro servizio al Signore, una grande opportunità.

1 Corinzi 3: 12-15  Ora, se uno costruisce su questo fondamento con oro, argento, pietre di valore, legno, fieno, paglia, 13 l’opera di ognuno sarà messa in luce; perché il giorno di Cristo la renderà visibile; poiché quel giorno apparirà come un fuoco; e il fuoco proverà quale sia l’opera di ciascuno. 14 Se l’opera che uno ha costruita sul fondamento rimane, egli ne riceverà ricompensa; 15 se l’opera sua sarà arsa, egli ne avrà il danno; ma egli stesso sarà salvo; però come attraverso il fuoco.

Possiamo vedere in questo passo delle categorie di metalli che una volta passati nel fuoco, diventano più pregiati. Ci sono invece altri materiali che passati nel fuoco si consumano. Così le nostre opere passeranno il fuoco purificatore di Dio che brucerà tutto ciò che non era di Lui. Non si tratta della salvezza perchè questa è per grazia mediante la fede, ma della ricompensa che riceveremo. Non saremo puniti per ciò che non è stato fatto correttamente al Signore;  quelle cose saranno semplicemente bruciate e sarà come se non le avessimo mai fatte. Saremo semplicemente premiati per ciò che resta. Purtroppo, alcuni andranno in paradiso pensando di aver fatto grandi cose per Dio e scopriranno al seggio del giudizio di Cristo che non hanno fatto davvero nulla.

La motivazione per cui dobbiamo fare le opere che Dio ha preparato per noi deve essere l’amore di Dio perché si possono anche fare cose giuste ma con il cuore sbagliato

1 Corinzi 13: 1-3 Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi amore, sarei un rame risonante o uno squillante cembalo. 2 Se avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede in modo da spostare i monti, ma non avessi amore, non sarei nulla. 3 Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri, se dessi il mio corpo a essere arso, e non avessi amore, non mi gioverebbe a niente.

Il nostro non deve essere un amore emozionale o sentimentale ma agapeo come quello di Gesù, un amore sacrificale e incondizionato.

Filippesi 2:5-11 Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù, 6 il quale, pur essendo in forma di Dio, non considerò l’essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, 7 ma svuotò se stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini; 8 trovato esteriormente come un uomo, umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce. 9 Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, 10 affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e sotto terra, 11 e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre.

Gesù ha abitato il paese con fedeltà, ha praticato le opere del Padre, non si è lasciato disorientare dagli eventi esterni. Anche noi prepariamoci per conoscere e compiere la volontà di Dio e fare le opere che Lui ha preparato per noi così che quando saremo davanti al trono di Cristo in Cielo e Lui ci chiamerà personalmente possiamo ricevere la corona per il giudizio che ci appartiene.