Worship Service 08.05.2022

LE PRIORITA’ – parte 3

Pastore Heros Ingargiola

GIOVANNI 14:23-24 Gesù gli rispose: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l’amerà, e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui. 24 Chi non mi ama non osserva le mie parole; e la parola che voi udite non è mia, ma è del Padre che mi ha mandato.

Una cosa prioritaria per il nostro Signore Gesù era onorare la Parola di Dio Padre, Colui che lo aveva mandato. Egli parlava perché il Padre aveva qualcosa da comunicare. È importante per noi imparare quale alta priorità deve avere la Parola di Dio. Se diciamo di amare Dio allora onoreremo la Sua Parola ubbidendo ad Essa. Infatti ha poco valore dire a Dio di amarlo ma poi non dare la corretta priorità alla Sua Parola. Dare priorità alla Sua Parola significa che prima di ogni altra cosa dobbiamo credere ad Essa. Tutte le volte che ubbidiamo a ciò che Lui ci insegna, stiamo manifestando il nostro amore per Lui. Gesù ci ha comandato di amarlo con tutto il nostro cuore, con tutta la nostra mente, con tutta la nostra forza. Questo è il principio della priorità. Possiamo onorare la Sua Parola con il nostro spirito, con la nostra anima e con il nostro corpo: tutta la triplice natura dell’uomo è coinvolta nell’amare Dio.

LUCA 10:38-40a Mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio; e una donna, di nome Marta, lo ospitò in casa sua. 39 Marta aveva una sorella chiamata Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola. 40 Ma Marta, tutta presa dalle faccende domestiche

Possiamo vedere l’attività del corpo di una donna come Marta e di una donna come Maria la quale non solo era rispettosa con l’anima e lo spirito, ma anche il suo corpo.

MARCO 12:28 Uno degli scribi che li aveva uditi discutere, visto che egli aveva risposto bene, si avvicinò e gli domandò: «Qual è il più importante di tutti i comandamenti?»

MATTEO 22:36 «Maestro, qual è, nella legge, il gran comandamento?»

Ci troviamo davanti alla stessa storia, riportata da due uomini diversi. Sembra che questo scriba desideri conoscere di più di Dio ma leggendo il resto della storia vediamo che stava solo mettendo alla prova Gesù per fargli dare una preferenza a un comandamento. Ma Egli rispose in modo straordinario.

MARCO 12:29 Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele: Il Signore, nostro Dio, è l’unico Signore.

Il primo, la priorità, è ascoltare ciò che Dio ha da dire, non amare il Signore. Se siamo innamorati di Dio, staremo ad ascoltarlo. Il Signore si è usato di qualcuno per parlare alla nostra vita e attraverso ciò che abbiamo udito abbiamo conosciuto il Suo amore per noi. Tutto ciò che oggi conosciamo di Lui è perché abbiamo posto attenzione e abbiamo ascoltato quello che Dio aveva da dirci. Gesù diede una risposta chiara e precisa allo scriba, il quale sapeva bene che questo fosse un rituale che ripetevano ogni mattina e ogni sera, lo Shĕma‛.

La nostra priorità è porre attenzione a ciò che Dio ha da dirci. Ricordiamoci che la Sua Parola è Dio! Egli ci fa conoscere i Suoi misteri, parole incomprensibili che tramite la rivelazione del Suo Spirito diventano comprensibili. Solo ascoltando potremo amare Dio con tutto il nostro cuore, tutta la nostra anima e tutto il nostro cuore: solo dopo aver ricevuto da Dio possiamo amarlo! Infatti è Lui che ci dà del Suo e solo per questo possiamo riportarlo a Lui perché noi non abbiamo nulla da dare. Tutto ciò che abbiamo è frutto del Suo amore e della Sua grazia. Dio ha messo la Sua Parola al di sopra di se stesso: Egli non andrà mai contro la Sua Parola! Se Dio la onora così tanto quanto più noi! Quando non siamo pronti ad ascoltare quello che Dio ha da dirci, inconsciamente ci stiamo mettendo al di sopra di Dio diventando idolatri di noi stessi e indipendenti. Questo è molto pericoloso! Gesù era sulla terra per onorare il Padre (Giovanni 5:19).

La prima priorità nell’agenda quotidiana di Gesù era la preghiera. Oggi molti pregano per ore per sgridare un demone, ma se passiamo veramente del tempo con Dio non abbiamo bisogno di ore per portare liberazione. Gesù si appartava la notte e stava con il Padre, era una priorità per Lui. La leadership spesso ha bisogno di appartarsi dalle necessità del popolo per stare con Dio. Gesù lo faceva! Non possiamo stare una notte in preghiera se prima non abbiamo imparato a stare un’ora! Impariamo a gestire il nostro tempo! Non permettiamo a nessuno di rubare questa priorità nella nostra agenda: ogni giorno dobbiamo udire ciò che scende dal Cielo.

Gesù amava pregare perché amava stare con il Padre! Due innamorati vogliono sempre stare insieme e condividere anche le cose più semplici. Nella preghiera del Padre Nostro troviamo le priorità che erano nella vita di Gesù.

  • Padre Nostro. Siamo tutti sotto la Paternità di Dio ma siamo anche sotto la paternità del pastore della comunità, il quale svolge una funzione di gestione. Dobbiamo essere Chiesa, non solo andare in chiesa!
  • Dio è seduto nei Cieli dei Cieli. Ci sono tre Cieli: l’atmosfera che vediamo, il cielo con l’Universo e poi il Cielo dei Cieli dove c’è la gloria di Dio. L’uomo si limita al secondo cielo ma un giorno andremo con Gesù nel terzo Cielo, dove c’è la residenza del Padre e quindi la nostra!
  • Sia santificato il Tuo nome. Onoriamo il Signore ascoltandolo e vivendo una vita consacrata.
  • Venga il Tuo Regno. Il Regno di Dio non è ancora stabilito qui sulla terra ma attraverso di noi può avvenire la manifestazione del Regno in ogni luogo in cui andiamo! Non permettiamo che il regno delle tenebre avanzi! Stiamo attenti a come parliamo e a come agiamo, identifichiamoci con chi siamo veramente.
  • Sia fatta la Tua volontà. Non cerchiamo di fare la nostra volontà ma la Sua volontà. Nel Cielo dei Cieli tutto è sotto il controllo della volontà del Padre.
  • Donaci il nostro pane quotidiano. Dio si prende cura di noi anche delle cose naturali o delle piccole cose. Il pane rappresenta la guarigione e anche la Sua Parola. Non viviamo nell’ansia, riposiamo in Lui. Non cerchiamo il pane che viene dagli uomini ma quello che viene da Dio: Egli provvederà! Il Padre riconosce i nostri bisogni.
  • Rimetti i nostri debiti. Mettiamo la nostra causa nelle Sue mani. Se la terremo nelle nostre mani rimarrà infruttuosa. Egli è il miglior Avvocato ed è il Creatore. Gesù aggiunge anche “come noi li rimettiamo ai nostri debitori”, infatti se non perdoniamo Dio non potrà occuparsi della nostra causa. Quando presentiamo a Dio la nostra causa dobbiamo già aver azzerato i conti con gli altri. Solo così vedremo la cenere diventare un diadema.
  • Non ci esporre alla tentazione. Questo per renderci sensibili se stiamo entrando in un territorio di pericolo. Se staremo con Dio riceveremo da Lui e ne saremo ripieni. Quando siamo ripieni non ci sarà spazio per altre cose. Gesù aggiunse “e liberaci dal maligno” perché quando siamo ripieni della Presenza di Dio i demoni non possono neanche avvicinarsi! Quando Gesù camminava per la Galilea i demoni si piegavano perché la presenza di Dio è un tormento per tutto l’inferno! Facciamo in modo che la nostra pienezza sia ogni giorno un tormento per tutti i demoni! Essere ripieni significa essere traboccanti: Lui è una fonte inesauribile. Davide disse “la mia coppa trabocca” (Salmo 23:4). Questo vuol dire che non c’è spazio per altro e quando satana si avvicinerà non troverà spazio!