Worship service 10.03.2019

 

 

L’ARCA DELLA SUA PRESENZA

Past.Evangelista Heros Ingargiola

Giacomo 5.18 Poi pregò di nuovo, e il cielo diede la pioggia e la terra produsse il suo frutto. Il profeta Elia, come citato in questo verso, pregò con determinazione e perseveranza affinchè potesse piovesse di nuovo, questo per noi è un insegnamento molto importante perchè molti credono che le circostanze cambiano in modo automatico ma in realtà non è così, Dio ci ammaestra nella Sua Parola e ci fa comprendere che la preghiera è quella chiave che cambia le circostanze nella nostra vita. Alcune volte vediamo immediatamente l’esaudimento alle nostre richieste di preghiera ma altre volte no, proprio per questa ragione è fondamentale essere perseveranti come fece il profeta Elia, non dobbiamo scoraggiarci e dubitare ma credere con fede che tutte le preghiere fatte in accordo alla volontà di Dio vengono esaudite.
Dio ha stabilito diversi privilegi per il Suo popolo, una di esse è che ognuno di noi può essere sacerdote e re.
Esodo 19.6 E sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa. Queste sono le parole che dirai ai figli d’Israele.
Dio ha scelto il popolo d’Israele, lo ha appartato ed ha stabilito un patto con questo popolo perchè, attraverso di esso, Dio voleva manifestare la Sua gloria. Oggi con il patto che abbiamo in Cristo Gesù, noi siamo la nuova Israele. La chiesa è diventata proprietaria di tutte le promesse che Dio aveva fatto al popolo d’Israele e se noi lo crediamo possiamo riceverle. Tutte le promesse hanno il “si e l’amen” in Cristo Gesù.
Perchè Dio ha istituito i re? Perchè il popolo aveva bisogno di qualcuno che lo guidasse e che potesse condurlo alla vittoria in ogni battaglia. Dio aveva stabilito che doveva essere Lui il re del popolo d’Israele ma il popolo iniziò a cercare in un uomo il re che potesse governarli e così scelsero Saul, questa non fu la perfetta volontà di Dio ma la permissiva.
La figura del sacerdote invece era colui che doveva portare il popolo a Dio. Dio scelse la tribù di Levi che svolgeva la funzione dei sacerdoti, questa tribù poteva dedicarsi a tutto ciò che apparteneva alla presenza di Dio; per esempio l’Arca della Sua presenza non poteva essere vista o toccata da tutti infatti solo i leviti potevano trasportarla.
Il sommo sacerdote è colui che poteva comparire una volta l’anno nel tabernacolo, davanti alla presenza di Dio, per compiere il sacrificio dell’espiazione dei peccati. Dio quindi sceglieva delle persone specifiche per adempiere delle funzioni particolari che non tutti potevano svolgere. Esodo 25.17-22 Farai anche un propiziatorio d’oro puro; la sua lunghezza sarà di due cubiti e mezzo, e la sua larghezza di un cubito e mezzo. 18 Farai quindi due cherubini d’oro; li farai lavorati al martello alle due estremità del propiziatorio; 19 fa’ un cherubino a una delle estremità e un cherubino all’altra estremità; farete i cherubini di un sol pezzo col propiziatorio alle sue estremità. 20 E i cherubini avranno le ali spiegate in alto, in modo da coprire il propiziatorio con le loro ali; saranno rivolti l’uno verso l’altro, mentre le facce dei cherubini saranno volte verso il propiziatorio.21 Metterai quindi il propiziatorio in alto, sopra l’arca; e nell’arca metterai la Testimonianza che ti darò.22 Là io ti incontrerò, e da sopra il propiziatorio, fra i due cherubini che sono sull’arca della testimonianza, ti comunicherò tutti gli ordini che avrò da darti per i figli d’Israele.

Dio dà delle istruzioni precise a Mosè per la costruzione del tabernacolo, degli arredi e dell’arca. Dio desidera stare con noi ogni giorno, a volte però dimentichiamo che noi siamo il tempio dello Spirito Santo e facciamo trascorrere giorni senza stare con Lui. Possiamo correre il rischio di fare tante cose per Dio e poi trascurare l’aspetto più importante e prioritario che è quello di stare in preghiera, in intimità con il nostro Dio.
Il nemico odia che i figli di Dio stiano alla presenza di Dio, per questo ci saranno sempre tanti ostacoli per rubare il nostro tempo di preghiera.
Genesi 3. 8 Poi udirono la voce dell’Eterno DIO che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno; e l’uomo e sua moglie si nascosero dalla presenza dell’Eterno DIO fra gli alberi del giardino.

Lo Spirito Santo non è un optional nella nostra vita ma è una persona con cui possiamo parlare ed avere una relazione. In ogni famiglia e nella nostra vita dobbiamo fare dimorare la presenza di Dio. Il peccato interrompe la nostra comunione con lo Spirito Santo e non ci permette di conoscerlo realmente.

Genesi 3.23-24 Perciò l’Eterno DIO mandò via l’uomo dal giardino di Eden, perché lavorasse la terra da cui era stato tratto.24 Così egli scacciò l’uomo; e pose ad est del giardino di Eden i cherubini, che roteavano da tutt’intorno una spada fiammeggiante, per custodire la via dell’albero della vita.

Dio ha dovuto mettere fuori dall’Eden( posto fisico e spirituale che Dio creò per l’uomo) Adamo ed Eva, l’oggetto del Suo amore, dove Dio aveva stabilito di incontrarli, così come aveva stabilito per il propiziatorio. Oggi il nostro propiziatorio, il nostro Eden è lo spirito.

Il peccato ha sempre delle conseguenze:

– Il peccato porta l’uomo a farlo fuggire e nascondersi. Quando si pecca infatti la prima cosa che accade è che non si riesce ad andare alla presenza di Dio a causa dei sensi di colpa ma dobbiamo rinnovare la nostra mente e comprendere che Dio ci ama e ci aspetta alla Sua presenza.

– Il peccato ci fa sentire sporchi come accade al figliol prodigo che si ritrovò in mezzo ai porci e le sue vesti si sporcarono. Non possiamo arrivare a Dio con la nostra giustizia umana o con le nostre opere ma abbiamo bisogno del sacrificio di Cristo Gesù.

– Il peccato ci fa credere di essere senza valore e il nemico farà leva su questo pensiero per tenerci prigionieri.

– Il peccato ci fa uscire dall’eden e non ci permette di entrare nello spirito. Quando si vive nel peccato infatti non si ha più la percezione delle cose dello spirito.

– Il peccato ruba la protezione di Dio. Nel giardino dell’Eden Adamo ed Eva erano protetti ma fuori da esso non ci fu più protezione e iniziò la malattia, il dolore, l’ omicidio.

– Il peccato influenza la nostra identità di figli e la nostra autostima.

Abbiamo bisogno proprio nei momenti difficili del consiglio delle autorità, di uomini e donne di Dio, quindi non dobbiamo isolarci perchè ciò ci renderà vulnerabili alle macchinazioni del nemico che vuole allontanarci da Dio e dalla chiesa.

Gesù ogni giorno della sua vita sulla terra ebbe comunione con Dio Padre, solo una volta questa comunione venne interrotta e fu quando Gesù divenne peccato per ciascuno di noi. Il peccato crea separazione.

Dobbiamo consapevolizzare la grandezza dell’amore di Dio per noi, e Dio lo ha dimostrato non solo facendo morire Gesù sulla croce ma desiderando di instaurare una relazione d’intimità con noi.

Genesi 5.24 Or Enok camminò con DIO; poi non fu più trovato, perché DIO lo prese.

Dopo il peccato di Adamo ed Eva una delle conseguenze fu la morte. Esistono tre tipi di morte: morte spirituale, cioè Dio non potè più avere comunione con l’uomo a causa del peccato; la morte fisica, i primi uomini esistiti vivevano anche novecento anni ma più il peccato avanzava più gli anni della vita accorciavano; la morte eterna per coloro che non hanno ricevuto Cristo nel loro cuore saranno eternamente separati da Dio.

Enok interruppe la genealogia di coloro che nascevano e poi morivano infatti camminò con Dio ogni giorno e non vide la morte, anche noi possiamo vivere tutti i giorni della nostra vita alla presenza di Dio ed essere guidati da Lui.

Genesi 6.9 Questa è la discendenza di Noè. Noè fu uomo giusto e irreprensibile tra i suoi contemporanei. Noè camminò con DIO.

Noè fu uomo fedele nella sua generazione e trovò grazia agli occhi Dio perchè fu integro invece tutti gli altri non avevano timore di Dio e vivevano nel peccato. A causa di ciò ci fu il diluvio.

Cosa produce la presenza di Dio nella nostra vita ?

La protezione di Dio. Giosuè 4.10-18 I sacerdoti che portavano l’arca rimasero fermi in mezzo al Giordano finché fu eseguito tutto ciò che l’Eterno aveva comandato a Giosuè di dire al popolo, in base a tutto ciò che Mosè aveva comandato a Giosuè. E il popolo si affrettò a passare.11Quando tutto il popolo ebbe finito di passare, l’arca dell’Eterno e i sacerdoti passarono in presenza del popolo.12I figli di Ruben, i figli di Gad e mezza tribù di Manasse passarono armati in testa ai figli d’Israele, come Mosè aveva loro detto.13Circa quarantamila uomini in assetto di guerra passarono davanti all’Eterno nelle pianure di Gerico, pronti a combattere.14In quel giorno, l’Eterno rese grande Giosué agli occhi di tutto Israele; ed essi lo temettero come avevano temuto Mosè tutti i giorni della sua vita.15 Poi l’Eterno parlò a Giosuè e gli disse:16«Comanda ai sacerdoti che portano l’arca della Testimonianza di uscire dal Giordano».17 Allora Giosuè comandò ai sacerdoti dicendo: «Uscite dal Giordano».18 E avvenne che, come i sacerdoti che portavano l’arca del patto dell’Eterno furono usciti di mezzo al Giordano e le piante dei loro piedi si posarono sulla terra asciutta, le acque del Giordano tornarono al loro posto e fluirono come prima all’altezza delle sue sponde.

A volte ci sono delle circostanze avverse, dei limiti o degli ostacoli che il nemico pone nella nostra vita per non farci entrare in nuovi territori ma se permettiamo alla presenza di Dio di camminare davanti a noi, saremo protetti e le circostanze negative cambieranno. Dobbiamo fare scelte guidate da Dio se vogliamo essere protetti quindi dobbiamo imparare a non vivere in modo indipendente.

Giosuè 10.33 Allora Horam, re di Ghezer, salì in aiuto di Lakish; ma Giosuè battè lui e il suo popolo fino a non lasciargli alcun superstite.

Questo avvenne perchè la presenza di Dio era davanti a Lui.

Esodo 33.15 Mosè allora gli disse: «Se la tua presenza non viene con me, non farci partire di qui.

Ciò che ci assicura di avere successo nella nostra vita è fare ogni cosa insieme a Dio e Mosè comprese che la chiave del suo successo era Dio. Più è importante è la scelta che dobbiamo compiere più abbiamo bisogno di stare alla presenza di Dio, aspettare e cercare la Sua Guida.

La vittoria. Proverbi 21.31 Non c’è sapienza né intelligenza né consiglio contro l’Eterno. 31 Il cavallo è pronto per il giorno della battaglia, ma la vittoria appartiene all’Eterno.

Se premettiamo alla presenza di Dio di guidare la nostra vita, Dio ci condurrà in territori di vittoria.

Non permettiamo a nessuno di rubare il nostro tempo di preghiera, la nostra intimità con Dio.

I Samuele 4.22 E disse: «La gloria si è allontanata da Israele, perché l’arca di DIO è stata presa».

C’è stato un sacerdozio in Israele che portò peccato nel popolo e quando i sacerdoti peccarono, iniziarono le sconfitte per il popolo e venne rubata l’arca della Testimonianza. Il peccato ruba sempre l’arca della presenza di Dio dalla nostra vita.

Ritorniamo a Dio con tutto il nostro cuore, mettiamo Dio al centro della nostra vita e lasciamoci guidare da Lui se desideriamo avere una vita di successo e vittoria.