Worship service 13 11 2016

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LA LIBERAZIONE E’ OPERA DI DIO O DELLA CHIESA?

Pastore Heros Ingargiola

Nel  culto di questa domenica, il pastore ricorda alla chiesa che la volontà di Dio è che essa possa essere benedetta, fruttifera e che possa moltiplicare, ma questo a volte non avviene a causa di situazioni che risiedono nella nostra vita. Sappiamo che il nostro spirito è stato rigenerato, quando abbiamo incontrato Gesù e lo abbiamo invitato a vivere nelle nostre vite come Signore e Salvatore, ma abbiamo anche un’anima e un corpo che necessitano di trasformazione.

Il ministero della liberazione è fondamentale, ma a volte viene messo in penombra nelle chiese. Gesù non è venuto sulla terra soltanto a predicare il Vangelo, ma anche a guarire gli infermi, liberare i posseduti e resuscitare i morti. Noi siamo essere spirituali e siamo figli di Dio ed abbiamo un nemico che dobbiamo combattere, per questo dobbiamo essere consapevoli della realtà spirituale.

EFESINI 3.20 Or a colui che può, secondo la potenza che opera in noi, fare smisuratamente al di là di quanto chiediamo o pensiamo, 21 a lui sia la gloria nella chiesa in Cristo Gesù per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli. Amen

Dio vuole fare smisuratamente nella nostra vita, siamo noi che mettiamo dei limiti e di conseguenza non gli permettiamo di fare di più.

ROMANI 5.17 Infatti, se per la trasgressione di quell’uno solo la morte ha regnato a causa di quell’uno, molto di più coloro che ricevono l’abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo di quell’uno, che è Gesù Cristo.

Il proposito di Dio per ognuno di noi è che possiamo regnare in ogni area della nostra vita. Noi abbiamo l’autorità di potere cambiare ogni circostanza avversa e  negativa della nostra vita, quindi non dobbiamo subire o accettare con rassegnazione ciò che ci accade. Dio regna e noi come suoi figli ed eredi dobbiamo regnare insieme a Lui. Noi siamo spirito, abbiamo un’anima e viviamo in un corpo. Il nostro spirito è stato rigenerato e redento nel momento della nuova nascita , ma la nostra anima ha bisogno di trasformazione e santificazione, per questo ci sono aree della nostra anima o corpo dove noi non regniamo.

I TESSALONICESI 5.23 Ora il Dio della pace vi santifichi egli stesso completamente; e l’intero vostro spirito, anima e corpo siano conservati irreprensibili per la venuta del Signor nostro Gesù Cristo.

Dio vuole santificare il nostro intero essere: spirito, anima e corpo. Lo spirito è la dimora di Dio, noi siamo il tempio dello Spirito Santo.

L’anima è il luogo della nostra volontà dove ci sono sentimenti, ricordi, emozioni.

Il corpo è il vaso che contiene lo spirito e l’anima.

Attraverso lo spirito noi possiamo comunicare con Dio e nello specifico con tre canali: comunione, coscienza e ed intuito. Lo spirito di Dio quindi comunica con il nostro spirito e non con l’anima, infatti I veri adoratori adorano Dio in spirito e verità.

Quando si parla di liberazione, si fa riferimento all’anima perchè è lì che c’è bisogno dell’intervento di Dio. L’anima ha bisogno di essere trasformata e di allinearsi con la Parola di Dio. Questa si chiama santificazione progressiva.

Nessuno di noi è perfetto, ma tutti tendiamo alla perfezione per giungere all’immagine di Cristo Gesù. Il nostro modello per eccellenza infatti è Gesù. Il cambiamento non è facile da accettare, non è tanto meno un processo veloce, ma camminando nell’amore di Dio ed essendo ripieni di Spirito Santo, impareremo a guardare I pregi degli altri e non ci concentreremo solo sui difetti. Ognuno di noi sta proseguendo il cammino verso il cambiamento e questo è un processo che necessita di guarigione, rinnovamento e liberazione.

GIOVANNI 11.38 Perciò Gesù, fremendo di nuovo in se stesso, venne al sepolcro; or questo era una grotta davanti alla quale era stata posta una pietra. 39 Gesù disse: «Togliete via la pietra!». Marta, la sorella del morto, gli disse: «Signore, egli puzza già, poiché è morto da quattro giorni». 40 Gesù le disse: «Non ti ho detto che se credi, vedrai la gloria di Dio?». 41 Essi dunque tolsero la pietra dal luogo dove giaceva il morto. Gesù allora, alzati in alto gli occhi, disse: «Padre, ti ringrazio che mi hai esaudito. 42 Io sapevo bene che tu mi esaudisci sempre, ma ho detto ciò per la folla che sta attorno, affinché credano che tu mi hai mandato». 43 E, detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». 44 Allora il morto uscì, con le mani e i piedi legati con fasce e con la faccia avvolta in un asciugatoio. Gesù disse loro: «Scioglietelo e lasciatelo andare». 45 Allora molti dei Giudei, che erano venuti da Maria e avevano visto tutto quello che Gesù aveva fatto, credettero in lui.
46 Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quanto Gesù aveva fatto.

Analizziamo tre aspetti di questo episodio:

  • La nuova nascita di Lazzaro. Quando Gesù disse: “ togliete la pietra” è perchè aveva davanti una persona morta. Dio è colui che chiama I morti alla vita. Tutti eravamo morti nei falli e nei peccati, ma alla voce di Gesù siamo usciti fuori dalla nostra “tomba”. La salvezza è personale, Gesù ci chiama per nome.
  • La liberazione. Gesù disse: “ scioglietelo e lasciatelo andare”. Quando una persona riceve Cristo nella propria vita, rinasce nello spirito, ma continua ad avere legami e questi devono essere sciolti dalla chiesa. La chiesa ha l’autorità di sciogliere i legami. Tutti i credenti (non solo pastori o collaboratori) hanno autorità nel nome di Gesù di sciogliere le persone. È tempo di togliere la pietra, è tempo di salvezza e di liberazione! Dobbiamo precisare che Gesù ritardò il suo incontro con Lazzaro volontariamente, perchè per la cultura ebraica nessuno poteva resuscitare un morto dopo quattro giorni; così Gesù dimostrò che era il figlio di Dio e che solo Lui aveva autorità per potere fare questo perchè era in sintonia con il Padre.
  • Testimoniare di ciò che Dio fa e prendersi cura delle persone che riconoscono Gesù, per farle camminare in novità di vita.

Dobbiamo parlare con le persone cuore a cuore e non dare una semplice informazione. Permettiamo allo Spirito Santo di impartire la nuova nascita nella vita delle persone.

MARCO 16.15 Poi disse loro: «Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo a ogni creatura; 16 chi ha creduto ed è stato battezzato, sarà salvato; ma chi non ha creduto, sarà condannato. 17 E questi sono i segni che accompagneranno quelli che hanno creduto: nel mio nome scacceranno i demoni, parleranno nuove lingue; 18 prenderanno in mano dei serpenti, anche se berranno qualcosa di mortifero, non farà loro alcun male; imporranno le mani agli infermi, e questi guariranno». 19 Il Signore Gesù dunque, dopo aver loro parlato, fu portato in cielo e si assise alla destra di Dio. 20 Essi poi se ne andarono a predicare dappertutto, mentre il Signore operava con loro e confermava la parola con i segni che l’accompagnavano. Amen.

La chiesa ha autorità, ma se essa non la esercita, chi lo farà? Dobbiamo prendere la nostra responsabilità di predicare il vangelo e vedere la manifestazione del regno. Noi abbiamo l’autorità cioè exousia: autorità contro demoni, le infermità e le circostanze avverse.

Lasciamo a Dio il permesso di liberare la nostra anima, affinchè non solo iniziamo a regnare in ogni area della nostra vita ma possiamo liberare le persone attorno a noi e così vederle passare dalla morte alla vita. È tempo di vedere il regno Dio manifestato e stabilito in noi e attorno a noi.