Worship service 16.12.2018

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FIDUCIOSI COME UN GIGLIO

Past.Evangelista Heros Ingargiola

Gesù è assiso sul trono e regna ed ha preparato cose nuove per ciascuno dei suoi figli, ogni giorno Lui può riscrivere una nuova pagina della nostra vita. Se gli uomini non ci danno speranza e crediamo di essere arrivati alla fine ricordiamoci che Dio ha sempre l’ultima parola.
Apocalisse 21.5-7 E colui che siede sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose». Poi mi disse: «Scrivi, perché queste parole sono fedeli e veritiere», e aggiunse: «Ogni cosa è compiuta. Io sono l’alfa e l’omega, il principio e la fine. A chi ha sete io darò gratuitamente della fonte dell’acqua della vita. Chi vince erediterà queste cose, io gli sarò Dio ed egli mi sarà figlio. Dio è il creatore e crea cose che nessuno può fare.
Genesi 1.1-2 Nel principio Dio creò i cieli e la terra. La terra era informe e vuota, le tenebre coprivano la faccia dell’abisso e lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque.
Il primo peccato fu commesso in cielo da Lucifero che si inorgoglì e nel momento in cui pensò nel suo cuore di potersi paragonare a Dio, Egli lo scaraventò sulla terra e ciò la rese informe e vuota. Dio non crea nulla di informe, Lui fa ogni cosa perfetta. Noi siamo stati crati in un modo stupendo ma il diavolo vuole distruggere e deformare l’immagine della chiesa e del corpo di Cristo. Il diavolo cerca di seminare cose negative nelle nostre vite per farci perdere l’orientamento e quindi distogliere il nostro sguardo da Gesù.
Apocalisse 21.1 Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, poiché il primo cielo e la prima terra erano scomparsi, e il mare non c’era più.
Il peccato che è stato commesso in cielo ha di conseguenza sporcato i cieli. Gesù ha dovuto riprendere l’autorità che Adamo aveva perso, mettendo sotto i suoi piedi il nemico. Gesù sta facendo tutto nuovo e un giorno anche i cieli e la terra saranno nuovi.
Il diavolo deforma e distrugge ma Dio crea ed edifica.
II Corinzi 4.4 per gli increduli, ai quali il dio di questo mondo ha accecato le menti, affinché non risplenda loro la luce del vangelo della gloria di Cristo, che è l’immagine di Dio.
Il diavolo vuole togliere la possibilità all’immagine di Cristo di essere data agli uomini, in questo modo le persone rimarranno nelle tenebre e non avranno fede e speranza. L’immagine di Cristo deve risplendere attraverso la chiesa, noi siamo ambasciatori di Cristo sulla terra e dobbiamo riflettere la Sua immagine, non la nostra.
Tutti coloro che sono nati di nuovo( coloro che hanno aperto il loro cuore a Gesù e hanno fatto di Lui il proprio Signore e Salvatore) hanno l’immagine di Cristo nelle loro vite. Spesso accade che non permettiamo a quest’immagine di essere riflessa attraverso le nostre vite perchè entriamo nel territorio dell’ansia, della preoccupazione, della mancanza di perdono, dell’incredulità e ciò ci conduce a vivere come visse Adamo quindi con l’immagine del peccato ma se viviamo riflettendo Cristo allora avremo l’immagine di colui che è giustificato per fede per mezzo del sangue di Gesù.

Matteo 6.25-29 «Perciò vi dico: non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa mangerete o di che cosa berrete; né per il vostro corpo, di che vi vestirete. Non è la vita più del nutrimento, e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, e il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto più di loro? E chi di voi può con la sua preoccupazione aggiungere un’ora sola alla durata della sua vita? E perché siete così ansiosi per il vestire? Osservate come crescono i gigli della campagna: essi non faticano e non filano; eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, fu vestito come uno di loro.
In questo episodio Gesù attira l’attenzione dei suoi discepoli e li porta a riflettere su degli argomenti naturali perchè spesso il naturale ci impedisce di guardare il soprannaturale. È necessario cambiare prospettiva e iniziare a vedere le circostanze come Dio le vede. Gesù fa un’analogia tra le cose naturali e le cose spirituali. Se guardiamo la natura in modo razionale entreremo nella preoccupazione ma se la guardiamo con occhi spirituali e della fede allora l’ammireremo ed entreremo nel riposo.

A volte le circostanze attorno a noi non cambiano perchè la nostra prospettiva è sbagliata. Dobbiamo comprendere che noi siamo seduti nei luoghi celesti in Cristo e se guardiamo le cose da quella prospettiva allora tutto ci sembrerà diverso, quindi in base alla prospettiva che abbiamo assumeremo un atteggiamento di fede o di preoccupazione. È fondamentale uscire dalla prospettiva umana per potere entrare in quella divina.
La nostra opinione ha bisogno di piegarsi all’opinione di Cristo e afferrare il Suo modo di vedere le cose.
Il termine osservare dal greco significa frequentare, esaminare attentamente in modo particolare per imparare a fondo.
Dobbiamo considerare attentamente ciò che Gesù vuole insegnarci attraverso la Sua Parola.
Cantico dei cantici 2.1 Io sono la rosa di Sharon, il giglio delle valli.
Quando Gesù parla del giglio sta parlando di se stesso, le qualità che caratterizzano il giglio rappresentano quindi le qualità di Gesù.
Ogni parte del giglio( radici, foglie e petali) viene usato per la medicina, per creare profumo e per lavorare nelle vie respiratorie. L’attenzione che Gesù pone su questo fiore è per fare comprendere che tutto quello che può fare esso rispecchia la sua vita e ciò che Lui può fare.
Dio non è un produttore ma un creatore infatti ogni parte del creato è unica e particolare, proprio come il giglio. Dio ha creato ognuno di noi in modo unico e prezioso per questo abbiamo delle peculiarità che ci contraddistinguono gli uni dagli altri.
Come il giglio emana profumo così Gesù emana il profumo del cielo ed anche noi credenti dobbiamo emanare il profumo di Cristo in questa generazione.
Il giglio ha anche la caratteristica di fare rilassare e Gesù infatti è la pace di Dio.
I petali del giglio vengono usati per curare le piaghe, le scottature e ciò ci fa pensare al buon samaritano, Gesù è il buon samaritano che sana e cura le nostre ferite.
Il giglio cattura anche i cattivi odori ciò rappresenta che la Parola può sottomettere e catturare ogni pensiero del nemico e renderlo infruttuoso. Non crediamo alle bugie del nemico ma alla Parola di Dio che è vera e non fallisce mai.

La chiesa deve fiorire come il giglio, essa deve essere piena della santità di Dio, della Sua gloria e deve risplendere in questa generazione.
Osea 14. 5 Io sarò per Israele come la rugiada; egli fiorirà come il giglio e spanderà le sue radici come il Libano.
Cantico dei cantici 2.2 Quale un giglio tra le spine,tale è l’amica mia tra le fanciulle.
A volte ci sentiamo prigionieri come avvolti da spine ma Dio ci incoraggia a credere che noi germoglieremo, fioriremo, cresceremo nelle vie del Signore con piena fiducia e senza preoccupazione, sapendo che Lui ha un piano e lo realizzerà e ci trasformerà.
Samo 139.13-18 Sei tu che hai formato le mie reni, che mi hai intessuto nel seno di mia madre. Io ti celebrerò, perché sono stato fatto in modo stupendo. Meravigliose sono le tue opere, e l’anima mia lo sa molto bene. Le mie ossa non ti erano nascoste, quando fui formato in segreto e intessuto nelle profondità della terra. I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo e nel tuo libro erano tutti scritti i giorni che mi eran destinati, quando nessuno d’essi era sorto ancora. Oh, quanto mi sono preziosi i tuoi pensieri, o Dio! Quant’è grande il loro insieme! Se li voglio contare, sono più numerosi della sabbia; quando mi sveglio sono ancora con te.
Tutti coloro che non si vedono meravigliosi come Dio li ha creati non riescono a celebrarlo perchè vivono nella tristezza, non hanno una giusta immagine di loro stessi.
Dio non ha preferenze, ci ama tutti in egual modo. Noi siamo un’opera meravigliosa, siamo preziosi ed abbiamo un grande valore per Dio.
Dio ci conosce ancor prima della nostra nascita, conosce ogni nostro pensiero, ogni parte di noi perchè Lui vive nell’eternità. Lui sa ciò di cui abbiamo bisogno e desidera che venga ripristinata in noi l’immagine che ci è stata rubata affinchè possiamo ricominciare a relazionare con Dio sentendoci figli e dimostrando agli altri chi siamo veramente. Noi siamo il risultato di ciò che abbiamo pensato; le nostre scelte sono il risultato di ciò che crediamo e ciò che crediamo è la

conseguenza di ciò che vediamo. Da un pensiero nasce un destino. Dobbiamo riappropriarci dell’immagine che Dio ci ha dato. Il diavolo cerca di sporcare la nostra immagine attraverso il peccato ma il sangue di Cristo ha la potenza di purificarla e farci tornare a risplendere.
Filippesi 4.4-7 Rallegratevi sempre nel Signore. Ripeto: rallegratevi. La vostra mansuetudine sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino. Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.
Dobbiamo rallegrarci costantemente, sia quando le cose vanno bene sia quando vanno meno bene. Nel cielo non c’è sofferenza, tristezza o dolore e noi dobbiamo avere l’immagine del cielo e quindi quella della gioia. Il nostro modello di vita è Gesù, Lui viene dal cielo e non dalla terra e questo è il modello che dobbiamo riflettere nella nostra vita.
L’immagine adamica, che il diavolo ci ha voluto dare non esiste più perchè il nostro fondamento è il modello del cielo.
Usciamo fuori dall’ansia, dalla preoccupazione, alziamo il nostro sguardo al cielo, continuiamo a pregare perchè ogni cosa è adempiuta in Cristo e ciò che Lui inizia nella nostra vita lo porta a compimento. Nel momento in cui la pace di Dio regnerà nella nostra vita inizieremo ad emanare il profumo di Cristo e saremo come dei meravigliosi gigli nella nostra generazione.