Worship Service 22.09.2019

GESU’ TRASFORMA IL NOSTRO TEMPO
Pastore Elia Cascio

Salmo 84.1-2 Oh, quanto sono amabili le tue dimore, SIGNORE degli eserciti!2 L’anima mia langue e vien meno, sospirando i cortili del SIGNORE; il mio cuore e la mia carne mandano grida di gioia al Dio vivente.
La chiesa deve tornare con ardore alla presenza di Dio, ritornare al primo amore e desiderare di vedere di più di Lui. Stiamo entrando in una nuova stagione dove Dio guarderà il desiderio del nostro cuore di impattare con la Sua presenza ma se il nostro cuore è indifferente alla Sua presenza non cambierà nulla nella nostra vita. Dobbiamo crescere nella consapevolezza dell’amore di Dio per ciascuno di noi.
Salmo 84.4-7  Beati quelli che abitano nella tua casa e ti lodano sempre! 5 Beati quelli che trovano in te la loro forza, che hanno a cuore le vie del Santuario! 6 Quando attraversano la valle di Baca essi la trasformano in luogo di fonti e la pioggia d’autunno la ricopre di benedizioni. 7 Lungo il cammino aumenta la loro forza
e compaiono infine davanti a Dio in Sion.
Dio desidera farci passare da un luogo di pianto ad un luogo di benedizioni. Possiamo fare una differenza tra la montagna e la valle: la montagna è una difficoltà, avversità, malattia che ci ritroviamo davanti e che combattiamo per farla spostare ma la valle la riconosciamo quando ci ritroviamo dentro, è un luogo di depressione, possiamo definirla come una situazione con cui lottiamo sempre, con la quale ci fronteggiamo perché non troviamo mai una via d’uscita. La valle di Baka è un luogo di tormento ma possiamo farla diventare un luogo pianeggiante quando siamo ripieni della sua presenza. La pioggia farà franare tutte le fortezze, i ragionamenti e toglierà tutto ciò che è instabile, carnale, terreno affinchè possiamo camminare in un luogo pianeggiante e di benedizione.
Giovanni 4. 9-24 9 La Samaritana allora gli disse: «Come mai tu che sei Giudeo chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?» Infatti i Giudei non hanno relazioni con i Samaritani. 10 Gesù le rispose: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è che ti dice: “Dammi da bere”, tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli ti avrebbe dato dell’acqua viva». 11 La donna gli disse: «Signore, tu non hai nulla per attingere, e il pozzo è profondo; da dove avresti dunque quest’acqua viva? 12 Sei tu più grande di Giacobbe, nostro padre, che ci diede questo pozzo e ne bevve egli stesso con i suoi figli e il suo bestiame?» 13 Gesù le rispose: «Chiunque beve di quest’acqua avrà sete di nuovo; 14 ma chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete; anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una fonte d’acqua che scaturisce in vita eterna». 15 La donna gli disse: «Signore, dammi di quest’acqua, affinché io non abbia più sete e non venga più fin qui ad attingere». 16 Gesù le disse: «Va’ a chiamare tuo marito e vieni qua». 17 La donna gli rispose: «Non ho marito». E Gesù: «Hai detto bene: “Non ho marito”; 18 perché hai avuto cinque mariti; e quello che hai ora, non è tuo marito; in questo hai detto la verità».  La donna gli disse: «Signore, vedo che tu sei un profeta. La donna gli disse: «Signore, vedo che tu sei un profeta. 20 I nostri padri hanno adorato su questo monte, ma voi dite che a Gerusalemme è il luogo dove bisogna adorare». 21 Gesù le disse: «Donna, credimi; l’ora viene che né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. 22 Voi adorate quel che non conoscete; noi adoriamo quel che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma l’ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori.
L’incontro tra Gesù e la Samaritana fu un appuntamento divino. Da questo episodio della Scrittura possiamo trarre diversi punti di riflessione: riconoscere chi è Dio nella nostra vita; sapere che qualunque fonte alla quale attingiamo, che non sia Gesù, lascerà in noi un profondo senso di insoddisfazione; quando incontriamo Gesù, Lui ci rivela il proposito che ha per noi e ci fa comprendere che ci vede in un modo diverso da come noi ci vediamo; a volte viviamo in un modo religioso ma dobbiamo comprendere che non c’è un metodo, dobbiamo ubbidire la Parola ed avere un incontro profondo, speciale e vero con Dio. In questo episodio leggiamo ancora che la donna aveva avuto cinque mariti, il numero cinque potrebbe rappresentare i sensi, ovvero avere vissuto una vita dominata dai sensi e non dallo spirito e questo è proprio ciò che ci porta a vivere nella valle.
Dio non può trasformare valli se non vede in noi degli adoratori. Dio è spirito per questo devi incontrarlo nella dimensione dello spirito in un modo veritiero. La donna samaritana ha aperto il suo cuore dicendo la verità e questo ha permesso a Gesù di cambiare il suo cuore.
Analizziamo il verso 23 che afferma “l’ora viene” dal testo originale significa: uno che viene da un posto all’altro ed ha usato persone e mezzi per arrivarci, aspettare una stagione, comparire davanti uno stadio maggiore, sorgere, venire avanti, mostrarsi trovare posto ed influenza, essere stabilito man mano nel tempo, diventare noto, seguire uno, accedere ad un processo. Il verso continua “anzi è già venuta” significa che non c’è processo, il miracolo avviene in modo istantaneo.
Ci sono due credenti, quelli che aspettano” l’ora “ e quelli che vivono l’ora. In tutte le aree della nostra vita possiamo vivere con la certezza che l’ora è già venuta, che tutto è già stato compiuto e che possiamo uscire fuori da quelle valli in cui ci ritroviamo da troppo tempo. Dio sta cercando adoratori che impattano la Sua presenza e che passano dall’”attendere le stagioni” al “tutto è compiuto”.
Giovanni 4.25-30 25 La donna gli disse: «Io so che il Messia (che è chiamato Cristo) deve venire; quando sarà venuto ci annuncerà ogni cosa». 26 Gesù le disse: «Sono io, io che ti parlo!»  In quel mentre giunsero i suoi discepoli e si meravigliarono che egli parlasse con una donna; eppure nessuno gli chiese: «Che cerchi?» o: «Perché discorri con lei?» 28 La donna lasciò dunque la sua secchia, se ne andò in città e disse alla gente: 29 «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto; non potrebbe essere lui il Cristo?» 30 La gente uscì dalla città e andò da lui.
La samaritana era nel tempo dell’ ”ora viene” aspettava ancora il Messia ma Gesù si rivela dicendole che il Messia era proprio Lui. Questo verso ci da un insegnamento profondo: dobbiamo passare da una mente naturale ad una mente soprannaturale per vivere ogni giorno la gloria ed avere i nostri sensi spirituali aperti. La valle viene colmata quando la rivelazione dell’Io sono arriva nella nostra vita.
È arrivato il tempo di lasciare il secchio, ovvero ciò che ci soddisfa in modo momentaneo e di vivere con la fonte d’acqua viva che ci fa vivere già nel miracolo non nell’attesa che accada. La presenza di Dio deve essere continua, non una ricerca di una tantum. Quando Dio restaura la nostra anima ed entriamo nel tempo di Dio allora la valle delle lacrime sarà trasformata in un luogo di benedizioni.
Dio cerca adoratori, dal termine originale significa baciare la mano, chinarsi con la fronte a terra con senso di riverenza, inginocchiarsi e prostrarsi per rendere omaggio ad uno che è presente per esprimere rispetto e per supplicare che la Sua presenza invada la tua vita.
Entriamo in una nuova dimensione di rivelazione, di adorazione perché non è più tempo di attendere ma di vivere qui ed ora ciò che Dio ha già compiuto.