Worship Service 24.10.2021

 

LA GLORIA DI DIO APRE ANCHE LE ACQUE DEL GIORDANO

Pastore Heros Ingargiola

Dio è un dio di tempi, Egli ha stabilito dei tempi precisi. Infatti anche se vive nell’eternità ha creato le stagioni per i Suoi figli. Il tempo in cui ci troviamo è un tempo che Dio ha stabilito per la nostra vita e per questo ci farà del bene! Dobbiamo quindi comprendere quale tempo stiamo vivendo perché in base a questo capiremo cosa fare e come realizzare con Lui le Sue promesse.

ECCLESIASTE 3:1 Per tutto c’è il suo tempo, c’è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo

Dio ha già preparato una nuova stagione per noi ma molti non entrano nel nuovo perché vivono ancora con la prospettiva del vecchio. Dobbiamo scomodarci per entrare nel nuovo. L’uomo è abituato ad accomodarsi quando tutto va bene. La Chiesa però deve comprendere che c’è un tempo per riposare e un tempo per alzarsi e collaborare con il Signore. Ricordiamoci di Noè, il quale andò contro corrente per prepararsi a qualcosa di nuovo che Dio stava facendo: con il diluvio si era chiusa una stagione e se ne stava aprendo una nuova.

ESODO 14:30-31 Così, in quel giorno, il SIGNORE salvò Israele dalle mani degli Egiziani, Israele vide gli Egiziani morti sulla riva del mare. 31 Israele vide la grande potenza con cui il SIGNORE aveva agito contro gli Egiziani. Il popolo perciò ebbe timore del SIGNORE, credette nel SIGNORE e nel suo servo Mosè.

Dio aveva liberato Israele dalle mani del faraone in un giorno dopo quasi 400 anni di schiavitù. Questo ci mostra come non importa da quanto tempo viviamo in una determinata condizione, nel tempo di Dio Egli capovolgerà la nostra situazione in un attimo. Ma il Signore ha bisogno che noi comprendiamo la Sua volontà e cominciamo a collaborare con essa.

Dopo la liberazione Israele si trovò di fronte il Mar Rosso e alle spalle i nemici. Così gli Israeliti cominciarono a lamentarsi, Mosè si trovò in un momento di crisi e gridò al Signore.

ESODO 14:13 E Mosè disse al popolo: «Non abbiate paura, state fermi e vedrete la salvezza che il SIGNORE compirà oggi per voi; infatti gli Egiziani che avete visti quest’oggi, non li rivedrete mai più.

Mosè si trovava nella stessa prova del popolo ma lui aveva fiducia nel Signore nonostante non sapesse come Dio li avrebbe salvati. Non importa cosa Dio farà, ciò che importa è che lo farà! La fiducia in Lui ci permetterà di vedere ciò che compirà per portarci in un nuovo territorio. Dio aveva tutto sotto controllo ma era necessario che il popolo d’Israele passasse per quella prova. Per entrare in un nuovo territorio Dio deve farci scomodare con delle prove. Quindi non lamentiamoci, lodiamolo perché è un’opportunità per vedere la gloria di Dio manifestata. Ci sono diverse reazioni che possiamo avere davanti a delle prove o di fronte al “nuovo”.

  • La disperazione. Essa è la mancanza di speranza, ci abbatte e ci impedisce di rimanere fermi e stabili. Ecco che questa arriva perché si ha fiducia nelle esperienze passate, ma queste non devono influenzare il nostro presente e il nostro futuro, solo la Parola di Dio deve farlo!
  • La paura. Essa ci blocca e ci fa tornare indietro, ci allontana dal nuovo. Ma la fede ci darà audacia, determinazione e chiarezza per farci entrare nel nuovo!
  • L’impazienza. Essa ci fa fare le cose con le nostre forze, ma non possiamo fare la volontà di Dio con le nostre forze. L’impazienza cerca di farci agire subito ma è necessario aspettare.
  • La presunzione di fare qualcosa al posto di Dio. Possiamo vedere che Mosè aveva imparato qualcosa di unico: ascoltare il Signore e dipendere da Lui. Egli era certo che Dio avrebbe fatto qualcosa. Mosè gridò a Dio ed Egli comandò al popolo di mettersi in marcia, un cambiamento di prospettiva.

ESODO 14:15-16a Il SIGNORE disse a Mosè: «Perché gridi a me? Di’ ai figli d’Israele che si mettano in marcia. 16 Alza il tuo bastone, stendi la tua mano sul mare e dividilo;

L’unità della collaborazione, l’accordo tra il Cielo e la terra hanno permesso che il mare si aprisse. Dio ha bisogno della nostra collaborazione per poterci portare in una terra nuova, la terra che Lui ci ha promesso! C’è una parte che Dio fa e un’altra che dobbiamo fare noi. Il Signore aveva in cuore di liberare il popolo d’Israele ma aspettò fin quando Mosè alzò il suo bastone perché Egli desidera che i Suoi figli collaborino con Lui! Non diamo a Dio la responsabilità di ogni cosa, noi abbiamo una piccola parte importantissima che deve essere fatta! Mosè era stato scelto come liberatore e quando il suo tempo finì fu chiamato in gloria. Per nuove stagioni Dio usa nuove persone, così quando il tempo di Mosè finì, Dio scelse Giosuè. Giosuè era un conquistatore: stava iniziando un tempo di conquista. Non possiamo entrare nel nuovo con la mentalità del vecchio!

GIOSUE’ 3:5-17 Giosuè disse al popolo: «Santificatevi, poiché domani il SIGNORE farà meraviglie in mezzo a voi». 6 Poi Giosuè disse ai sacerdoti: «Prendete in spalla l’arca del patto e passate davanti al popolo». Ed essi presero in spalla l’arca del patto e camminarono davanti al popolo. 7 Il SIGNORE disse a Giosuè: «Oggi comincerò a renderti grande agli occhi di tutto Israele, affinché riconoscano che come fui con Mosè così sarò con te. 8 Tu darai ai sacerdoti, che portano l’arca del patto, quest’ordine: “Quando sarete giunti alla riva delle acque del Giordano, vi fermerete nel Giordano”». 9 Giosuè disse ai figli d’Israele: «Avvicinatevi e ascoltate le parole del SIGNORE vostro Dio». 10 Poi Giosuè disse: «Da questo riconoscerete che il Dio vivente è in mezzo a voi, e che egli scaccerà certamente davanti a voi i Cananei, gli Ittiti, gli Ivvei, i Ferezei, i Ghirgasei, gli Amorei e i Gebusei: 11 ecco, l’arca del patto del Signore di tutta la terra sta per passare davanti a voi per entrare nel Giordano. 12 Prendete dunque dodici uomini fra le tribù d’Israele, uno per tribù. 13 E non appena i sacerdoti che portano l’arca di DIO, Signore di tutta la terra, avranno posato le piante dei piedi nelle acque del Giordano, le acque del Giordano, quelle che scendono dalla parte superiore, saranno tagliate e si fermeranno in un mucchio». 14 Il popolo, partito dalle sue tende per oltrepassare il Giordano, aveva davanti a sé i sacerdoti che portavano l’arca del patto. 15 Appena quelli che portavano l’arca giunsero al Giordano e tuffarono i piedi nell’acqua della riva (il Giordano straripa dappertutto durante tutto il tempo della mietitura), 16 le acque che scendevano dalla parte superiore si fermarono e si elevarono in un mucchio a una grandissima distanza, fino alla città di Adam che è vicino a Sartan; e quelle che scendevano verso il mare della pianura, il mar Salato, furono interamente separate da esse; e il popolo passò di fronte a Gerico. 17 I sacerdoti che portavano l’arca del patto del SIGNORE stettero fermi sull’asciutto, in mezzo al Giordano, mentre tutto Israele passava all’asciutto, finché tutta la nazione ebbe finito di oltrepassare il Giordano.

La vecchia generazione era morta nel deserto, ora la nuova generazione aveva avuto una nuova opportunità di vedere la gloria di Dio. Così il Signore incoraggiò Giosuè e gli diede delle direttive: Israele si trovava di nuovo difronte a una nuova stagione, infatti la parola Giordano significa passaggio. Dopo la morte di Mosè Dio disse a Giosuè di riprendere in mano la visione che aveva per il Suo popolo. Oltre a pregare, c’è un tempo in cui dobbiamo agire. Non possiamo solamente pregare e aspettarci che Dio faccia tutto, la preghiera è adatta ad ogni stagione e ogni stagione ha il suo tipo di preghiera, ma poi dobbiamo agire! Così il Signore diede a Israele l’ordine di santificarsi. Santificarsi non significa essere perfetti, bensì essere appartati per fare la volontà di Dio. Dopo aver parlato con Israele, Dio disse a Giosuè di parlare con una parte del popolo: i sacerdoti, coloro che dovevano portare il peso della gloria. Essi dovevano portare sulle loro spalle l’Arca del Patto. Questo ci insegna riguardo al ruolo che ognuno di noi ha nel Corpo di Cristo, ognuno la sua parte. Dio avrebbe potuto prosciugare il Giordano anche senza i sacerdoti ma Egli volle ancora una volta la collaborazione degli uomini perché l’Arca doveva arrivare sul Giordano. Spesso noi non vogliamo mettere i piedi nelle acque, vogliamo rimanere sulla riva e aspettare che il Giordano si apra in virtù dello Spirito Santo. Ma per entrare nella Terra Promessa e vivere in essa è possibile solo mediante la fede e chi ha fede metterà il suo piede nelle acque! La fede ci conduce in un territorio di vittoria! Ubbidiamo con la consapevolezza che è Dio a parlare!

Per una nuova stagione Dio dà nuovi uomini e nuove strategie. Il Signore non farà mai come ha fatto nel passato. Il nostro passato ci fermerà e non ci farà entrare nel nuovo perciò lasciamolo! In un nuovo territorio ci saranno anche nuovi nemici. Ma se Dio è con noi la vittoria ci appartiene. Il tempo passato è finito, stiamo entrando in una nuova stagione. Prepariamoci ad accogliere le istruzioni del Signore e ubbidire. Mentre Giosuè incoraggia il popolo, Dio incoraggia Giosuè confermandogli la Sua scelta. Ci saranno nemici sconosciuti e uomini forti, ma non importa perché Dio è con noi. Il popolo d’Israele attraversò il Giordano durante il tempo della mietitura: viene il tempo che attraverseremo il Giordano perché è tempo di raccolta per la Chiesa!