Worship Service 28.03.2021

L’UNZIONE TI TRASFORMA MA LA GLORIA RISPLENDE IN TE parte 7 – SCENDIAMO ALLA ROCCAFORTE
Pastore Heros Ingargiola
2 SAMUELE 5:17,20 Quando i Filistei vennero a sapere che Davide era stato unto re d’Israele, tutti i Filistei salirono in cerca di Davide. Appena Davide lo seppe, scese alla roccaforte. 18 I Filistei giunsero e si sparpagliarono nella valle dei Refaim. 19 Allora Davide consultò l’Eterno, dicendo: «Devo salire contro i Filistei? Li darai nelle mie mani?». L’Eterno rispose a Davide: «Sali, perché darò certamente i Filistei nelle tue mani». 20 Così Davide andò a Baal-Peratsim, dove li sconfisse, e disse: «L’Eterno ha aperto un varco tra i miei nemici davanti a me, come un varco aperto dalle acque». Per questo chiamò quel luogo: Baal-Peratsim.
Appena Davide divenne re d’Israele, i nemici iniziarono tutti insieme a contrastare l’opera che Dio stava facendo nella vita di Davide. Il nemico odia i figli di Dio e ha un solo obiettivo: distruggere il proposito di Dio con qualsiasi arma. Noi non possiamo vincere le battaglie senza Dio, solo se Lui è con noi avremo la certezza della vittoria. Davide non affrontò subito il nemico. Umanamente il popolo avversario avrebbe vinto sicuramente contro il popolo di Dio. Ma Davide scese alla roccaforte nel luogo segreto. Davide non si inorgoglì, scese nella roccaforte e consultò l’Eterno. Oggi la nostra roccaforte è la “cameretta” come disse Gesù. Se vogliamo che Dio sia coinvolto nelle nostre battaglie dobbiamo imparare a consultarlo. Davide aveva imparato a dipendere da Dio e ad avere una vita di adorazione e di relazione con Dio. Il nostro tempo di preghiera non deve essere sporadico ma uno stile di vita. In questo modo impareremo a ricevere dal Signore le strategie giuste.
Davide si piegò, si umiliò sotto la mano di Dio. Coloro che si umiliano solo coloro che hanno bisogno e che hanno imparato a dipendere da Dio. Non viviamo nell’indipendenza spirituale! Le pecore di cui Gesù parlò, sono umili, vanno dietro al loro pastore senza opporre resistenza. L’umiltà è l’attitudine a lasciarsi guidare. Dio non ha potuto spiegare a Mosè tutto il tratto di strada che doveva fare Israele per arrivare alla Terra Promessa. Loro non avevano un’attitudine di umiltà e per questo vagarono per 40 anni nel deserto.
La Chiesa deve tornare nel luogo segreto a pregare. Non permettiamo a niente e nessuno di rubare il nostro tempo di preghiera. Diamo la priorità al nostro tempo devozionale con Dio. Se il diavolo ci ruba questo tempo, ci ha rubato tutto. Davide aveva davanti un esercito contrario, avrebbe potuto armarsi immediatamente e scendere nel campo di battaglia ma lui scese alla roccaforte. A volte cerchiamo di fare la volontà di Dio con le nostre esperienze ma dobbiamo cercare il Signore.
Per iniziare uno stile di vita di preghiera dobbiamo avere un programma e pianificare un tempo di preghiera durante la giornata. La preghiera richiede disciplina. Prima di fare le cose per Dio abbiamo bisogno di stare con Lui. Non solo fare intercessione ma soprattutto stare con Dio e la Sua Parola: deve essere un dialogo non un monologo! Quando preghiamo non dobbiamo solo dargli una lista di desideri, Egli desidera che stiamo con Lui e lo adoriamo, questo è segno di maturità. Gesù era disciplinato, pregava ogni notte per ricevere dal Padre quello che avrebbe dovuto fare l’indomani. Quando entriamo in una vita di preghiera iniziamo a vedere le cose dalla prospettiva di Dio e non più dalla nostra.
Quando preghiamo la nostra preghiera sale in Cielo ma l’effetto si vede sulla Terra. Niente accade se non preghiamo. Chi chiede è umile perché riconosce il proprio bisogno, ma coloro che pretendono di ricevere solo perché Dio, in quanto onnisciente, sa ogni cosa, sono in un’attitudine di orgoglio. La Bibbia dice che se chiederemo Lui ci darà.
La preghiera ci conduce in una nuova dimensione spirituale: iniziamo chiedendo, finiamo adorando. Essa provoca una trasformazione nella nostra vita perché in noi arriva una rottura, ci aiuta a vincere le tentazioni e le prove: ci fa portare le soluzioni del Cielo sulla Terra! La preghiera ci permette di vedere nel mondo invisibile ciò che Dio ha stabilito e ci prepara. Inoltre la preghiera porta in noi potenza. Non riguarda le ore che passiamo a pregare ma la qualità: la costanza è fondamentale! La preghiera ci dà discernimento ed è il luogo in cui Dio manifesta la Sua presenza.
ISAIA 56:6,8 I figli degli stranieri che si sono uniti all’Eterno per servirlo, per amare il nome dell’Eterno e per essere suoi servi, tutti quelli che osservano il sabato senza profanarlo e si attengono fermamente al mio patto, 7 li condurrò sul mio monte santo e li riempirò di gioia nella mia casa d’orazione; i loro olocausti e i loro sacrifici saranno graditi sul mio altare, perché la mia casa sarà chiamata una casa di orazione per tutti i popoli». 8 Il Signore, l’Eterno, che raduna i dispersi d’Israele, dice: «Io raccoglierò intorno a lui anche altri, oltre a quelli già raccolti».
Questa chiamata Dio la offre anche a coloro che sono emarginati. Il Signore è misericordioso e ascolta tutte le preghiere di coloro che hanno fede in Lui, anche se non lo conoscono e sono fuori dal patto. Quando la donna sirofenicia andò da Gesù per chiedergli la liberazione della figlia, continuò a perseverare e Gesù esaudì la Sua richiesta. Dio premia sempre la fede e ricompensa pubblicamente la nostra vita di preghiera.
2 CRONACHE 20:12 O DIO nostro, non eseguirai tu il giudizio su di loro? Poiché noi siamo senza forza davanti a questa grande moltitudine che viene contro di noi; non sappiamo cosa fare, ma i nostri occhi sono su di te».
In questo episodio il re Giosafat aveva un grande esercito contro Israele, così proclamò un digiuno su tutto Israele. Il Signore mandò da lui un profeta perché egli non era abituato ad ascoltare la voce di Dio.
2 CRONACHE 20: 15 E questi disse: «Ascoltate, voi tutti di Giuda, voi abitanti di Gerusalemme e tu, o re Giosafat! Così vi dice l’Eterno: “Non temete, non sgomentatevi a motivo di questa grande moltitudine, perché la battaglia non è vostra, ma di DIO.
Quando interpelliamo il Signore, Egli prende spazio per intervenire nella nostra causa, altrimenti combatteremo da soli. Nella Parola troviamo scritto 365 volte “non temere”. Ogni giorno abbiamo il nostro “non temere”! Se consultiamo Dio e ci umiliamo davanti a Lui, le nostre battaglie diventeranno le Sue battaglie! Il nemico può anche essere più forte di noi ma non sarà mai più forte di Dio!
2 Cronache 20 :16,17 Domani scendete contro di loro; ecco, essi saliranno per la salita di Tsits, e voi li troverete all’estremità della valle di fronte al deserto di Jeruel. 17 Non sarete voi a combattere in questa battaglia; prendete posizione, state fermi e vedrete la liberazione dell’Eterno, che è con voi. O Giuda, o Gerusalemme, non temete e non sgomentatevi; domani uscite contro di loro, perché l’Eterno è con voi”».
Essi scesero in battaglia. Non dobbiamo stare a guardare, dobbiamo collaborare con il Signore! Non dobbiamo scendere a combattere contro i fratelli e le sorelle, ma contro il vero nemico, satana! Dio li rassicurò e li guidò a scendere in battaglia. Anche se poi è Dio a combattere, Egli ci vuole far scendere nel campo di battaglia perché ci vuole insegnare la dipendenza e l’ubbidienza. Troviamo quindi tre chiavi fondamentali per vincere la battaglia:
1. L’identificazione di chi siamo. Noi rimaniamo nel territorio della battaglia sapendo di essere figli di Dio, re e sacerdoti.
2. Stare fermi sulla Parola di Dio, cioè rimanere in un’attitudine di fiducia verso Dio.
3. Vedere la liberazione. Rimanere sul posto di guardia come una vedetta per vedere quello che Dio sta per fare.
Quando Dio dà una parola, si impegna a confermarla e i nostri nemici saranno solo motivo del trionfo del Signore. Dio non ci chiede di combattere ma solo di ubbidire. Dobbiamo posizionarci in Cristo perché non possiamo vincere le nostre battaglie con la natura adamica! Dio ci chiede di affrontare la nostra prova per renderci umili, mansueti e dipendenti da Lui. Egli non vuole il nostro aiuto ma la nostra collaborazione. Il diavolo cercherà di rubarci la Parola che Dio ci ha dato ma noi rimaniamo fermi in essa! Dio non è un uomo che può mentire, Egli si offre garante di se stesso. In quella battaglia non c’erano soluzioni umane, ma il Signore è abile a trasformare il male in bene!