Worship Service 30.05.2021

I NEMICI DELLA GLORIA – parte 6

Pastore Heros Ingargiola

Oggi studieremo il settimo ostacolo per vedere la gloria di Dio. Spesso nel nostro cuore c’è il desiderio di vedere la gloria di Dio ma il diavolo viene per cercare di rubarci questo desiderio con tante cose.
ESODO 33:18 Mosè disse: «Ti prego, fammi vedere la tua gloria!»
Tutti conosciamo Mosè e le grandi opere che egli ha vissuto. Ma egli desiderava vedere la gloria di Dio. La parola “gloria” usata in questo verso è “kabod” cioè il peso della presenza di Dio, la presenza manifestata e la faccia di Dio. Sappiamo che Dio esaudì questa richiesta in parte mostrandogli le Sue spalle e coprendolo con la Sua mano. Per noi la mano rappresenta i 5 ministeri che Dio ha dato alla Sua Chiesa.
EFESINI 4:11-12 È lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori, 12 per il perfezionamento dei santi in vista dell’opera del ministero e dell’edificazione del corpo di Cristo
Attraverso i ministeri, Dio fa in modo che i Suoi figli vadano verso la perfezione. Un altro significato della parola kabod è perfezione. Dio ci sta cambiando così da portarci in un territorio di perfezione. Non possiamo entrare in una dimensione di gloria dove tutto è perfetto, da imperfetti. Ma lo Spirito Santo tramite i ministeri ci sta portando in una maturità tale da entrare nella dimensione della gloria. Il nostro spirito è già perfetto ma l’anima e il corpo non lo sono per questo in base a quanto noi ci lasciamo cambiare, Egli ci trasforma.
Anche se il nostro cuore è desideroso di vedere la gloria, per vari motivi che abbiamo visto in queste domeniche, il nemico ci ruba la possibilità di vederla. Un altro modo che il diavolo usa è rubarci il desiderio di vedere la gloria di Dio.
GIOVANNI 10:10 Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.
Il nemico viene per rubare la vita, la gioia, la fede. Alcuni per mancanza di conoscenza, credono che sia Dio a causare perdite e distruzione, ma noi sappiamo che questo è quello che fa il diavolo. La parola abbondante in questo verso significa anche perfetta cioè la qualità di vita di Dio. Egli ci ha dato in eredità la vita perfetta di Dio tramite Cristo Gesù. Non diamo colpa a Dio per quello che fa il diavolo!
Il desiderio è un sentimento intenso che spinge la persona ad afferrare quello che desidera. Pertanto, il desiderio ci permette di muoverci verso la persona o la condizione desiderata. Questo vuol dire che il desiderio è la molla che ci spinge a fare delle azioni per raggiungere ciò che desideriamo: tra il desiderio e l’adempimento di quel desiderio ci sono delle azioni da fare altrimenti rimarrà qualcosa di infruttuoso. Il desiderio si deve trasformare in obiettivo. La Chiesa deve perseverare e fare in modo che il desiderio non venga rubato. La Chiesa non è un’opera umana ma si è realizzata nel giorno di Pentecoste.
ATTI 1:13-15 Quando furono entrati, salirono nella sala di sopra dove di consueto si trattenevano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo d’Alfeo e Simone lo Zelota, e Giuda di Giacomo. 14 Tutti questi perseveravano concordi nella preghiera, con le donne, e con Maria, madre di Gesù, e con i fratelli di lui. 15 In quei giorni, Pietro, alzatosi in mezzo ai fratelli (il numero delle persone riunite era di circa centoventi), disse:
Qui vediamo che i discepoli ubbidirono a un comando di Gesù cioè quello di aspettare a Gerusalemme. Per i cristiani aspettare significa mettersi in un’attitudine di speranza e di aspettativa verso Dio. Così essi si unirono di pari sentimento nell’alto solaio. Lo Spirito Santo scese anche per il desiderio che univa tutti coloro che erano radunati. Dobbiamo avere tutti lo stesso desiderio: vedere la Sua gloria! Noi possiamo anche avere desideri personali e quindi diversi, ma quando siamo nella Casa del Signore dobbiamo avere gli stessi desideri, camminare allo stesso passo. Possiamo trovare tre effetti della Pentecoste:
• Cambiò il loro modo di ricevere istruzioni. Lo Spirito Santo li abilitò a ricevere le cose del Regno di Dio in un modo completamente nuovo per farli essere testimoni del Vangelo.
ATTI 1:1-2 Nel mio primo libro, o Teofilo, ho parlato di tutto quello che Gesù cominciò a fare e a insegnare, 2 fino al giorno che fu elevato in cielo, dopo aver dato mediante lo Spirito Santo delle istruzioni agli apostoli che aveva scelti.
• Cambiò il loro modo di parlare. Quando frequentiamo la Casa di Dio non siamo più presi dalle cose mondane ma veniamo influenzati dallo Spirito Santo per parlare delle cose spirituali. Questo è un tocco che lo Spirito di Dio ci dà all’interno della Chiesa. Egli vuole che ci riuniamo per ricevere dal Cielo.
ATTI 2:1-4 Come giunse il giorno della Pentecoste, essi erano tutti riuniti con una sola mente nello stesso luogo. 2 E all’improvviso venne dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, e riempì tutta la casa dove essi sedevano. 3 E apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano, e andarono a posarsi su ciascuno di loro. 4 Così furono tutti ripieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, secondo che lo Spirito dava loro di esprimersi.
Il battesimo dello Spirito Santo è avvenuto come lingue di fuoco perché la lingua è il modo di parlare di un popolo e noi che siamo i Suoi figli dobbiamo parlare la lingua del Cielo sulla Terra! Il parlare in altre lingue è il segno che accompagna coloro che appartengono a Cristo.
• Cambiò il loro modo di vedere. Iniziamo anche noi a vedere le persone con le compassioni di Dio.
ATTI 3:4-7 Allora Pietro, con Giovanni, fissando gli occhi su di lui, disse: «Guarda noi». 5 Ed egli li guardava attentamente, sperando di ricevere qualche cosa da loro. 6 Ma Pietro disse: «Io non ho né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, alzati e cammina!». 7 E, presolo per la mano destra, lo sollevò; e in quell’istante i suoi piedi e le caviglie si rafforzarono.
Pietro e Giovanni erano soliti andare al tempio ma questa volta videro il paralitico con occhi diversi, non più con indifferenza: lo Spirito Santo fece loro vedere quest’uomo con le compassioni del Padre. Quando siamo toccati dal Signore iniziamo a vedere gli altri come Gesù li guarderebbe. Al contrario non venendo in Chiesa, perdiamo la sensibilità e ci fissiamo sulle nostre problematiche.
Ora analizziamo come possiamo alimentare il nostro desiderio di vedere la gloria di Dio. Innanzitutto cerchiamo la Sua Faccia e non solo la Sua mano. Uno dei significati di Kabod è faccia: Mosè aveva visto tantissime opere potenti di Dio ma voleva vedere Lui.
SALMO 27:8-10 Il mio cuore mi dice da parte tua: «Cercate la mia faccia». Io cerco la tua faccia, o Eterno. 9 Non nascondermi il tuo volto, non rigettare con ira il tuo servo; tu sei stato il mio aiuto; non lasciarmi e non abbandonarmi, o DIO della mia salvezza. 10 Anche se mio padre e mia madre mi avessero abbandonato, l’Eterno mi accoglierebbe.
Molti cercano i prodigi e i miracoli ma desiderare di vedere la gloria di Dio non significa desiderare di vedere il soprannaturale. Il nostro desiderio deve essere verso Colui che fa i miracoli, verso la gloria di chi Lui è e non della Sua potenza.
AMOS 5:4-6 Poiché così dice l’Eterno alla casa d’Israele: «Cercate me e vivrete, 5 ma non cercate Bethel, non andate a Ghilgal, non proseguite fino a Beer-Sceba, perché Ghilgal andrà certamente in cattività e Bethel sarà ridotta al nulla. 6 Cercate l’Eterno e vivrete, perché non irrompa come fuoco nella casa di Giuseppe e la divori, senza che in Bethel nessuno lo spenga.
Stiamo attenti a non venire in chiesa per realizzare noi stessi, fare un servizio, avere una posizione o ricevere un miracolo. Noi ci dobbiamo radunare perché abbiamo fame di conoscere di più Dio.
PROVERBI 4:23 Custodisci il tuo cuore con ogni cura, perché da esso sgorgano le sorgenti della vita.
Un’altra cosa importante è custodire il nostro cuore. Ricordiamoci che siamo noi stessi a dover custodire il nostro cuore e non qualcun altro. Quando si parla di cuore ci si riferisce al luogo in cui dimorano lo spirito e l’anima. A volte permettiamo agli altri di gettare spazzatura nel nostro cuore, magari con dicerie, lamentele e mormorii: non diamo spazio al nemico e alle persone che vogliono parlarci male degli altri. Non facciamo sporcare il nostro cuore perché questo apre porte al nemico! La prima persona di cui ci dobbiamo occupare è noi stessi perché se noi siamo i primi a non stare bene, non potremo nemmeno aiutare gli altri. Il cuore è il centro del cambiamento. Se l’acqua del nostro cuore è inquinata avveleneremo gli altri! Se viviamo nella gioia e nella pace saremo di benedizione!
Dobbiamo anche adeguarci ai modelli di Dio. Il modello per eccellenza è la vita di Cristo. Il nemico non ha potere, legalmente è stato sconfitto ma noi possiamo dargli potere nella nostra vita. Ecco alcuni modi: attraverso la nostra disubbidienza alla Parola di Dio e alle autorità, una vita di peccato, di immoralità, fornicazione e adulterio, un modo di parlare errato, la mancanza di perdono, l’incredulità, le dipendenze, le idolatrie e la stregoneria.
In 2 Cronache 7:1-14 possiamo vedere che il re Salomone prese il desiderio di re Davide di edificare un tempio per Dio, lo fece suo e quando conclusero il tempio, la gloria di Dio riempì quel luogo.
2 CRONACHE 7:1-2 Quando Salomone ebbe finito di pregare, dal cielo cadde un fuoco che consumò l’olocausto e i sacrifici e la gloria dell’Eterno riempì il tempio. 2 I sacerdoti non potevano entrare nella casa dell’Eterno, perché la gloria dell’Eterno riempiva la casa dell’Eterno.
Quando ci adeguiamo ai modelli di Dio allora potremo aspettarci che la Sua gloria scenda in mezzo a noi!