Worship Service 12.09.2021

IL GRANDE MANDATO – parte 3 – La Chiesa è chiamata in un luogo di governo, di autorità e di gloria

Pastore Heros Ingargiola

GENESI 1:1-5 Nel principio Dio creò i cieli e la terra. 2 La terra era informe e vuota, le tenebre coprivano la faccia dell’abisso e lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque. 3 Dio disse: «Sia luce!» E luce fu. 4 Dio vide che la luce era buona; e Dio separò la luce dalle tenebre. 5 Dio chiamò la luce «giorno» e le tenebre «notte». Fu sera, poi fu mattina: primo giorno.

Dio è un dio di ordine. La terra informe dimostra che la creazione aveva subito un’alternazione rispetto a come Dio l’aveva creata. Lucifero aveva peccato nel Cielo ed era stato scaraventato sulla terra. Così nella creazione non c’era più originalità né ordine. La prima cosa che Dio fece non fu quella di mettere ordine ma di parlare portando all’esistenza la luce. Questo perché la luce evidenzia il disordine! Il Signore iniziò a fare un lavoro di separazione. La luce era buona perché iniziò a stabilire il modello del governo di Dio e dove c’è il governo di Dio c’è l’ordine di Dio. Il giorno e la notte sono parte del governo di Dio. il governo di Dio è un dono da parte Sua. Infatti l’intero Universo è sottoposto al Suo governo e quindi al Suo ordine. Il nemico cerca sempre di deformare e disordinare ciò che è ordinato da Dio.

GENESI 1:26 Poi Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza, e abbiano dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutta la terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».

La parola “dominio” significa letteralmente “soggiogare, governare, avere dominio, prendere possesso”. Il Signore aveva dato all’uomo il governo e l’autorità di governare nel giardino dell’Eden. L’uomo ha permesso a satana di entrare in quel giardino: non svolse bene il proprio ruolo. È importante per noi, per i capi famiglia in particolare, saper proteggere il giardino della propria casa. Noi abbiamo autorità di poter regnare nelle nostre case in quanto re e sacerdoti in Cristo! Il governo venne così delegato all’uomo, per questo Adamo fallì, perché non svolse il suo compito di re. Ma il secondo Adamo, in un altro giardino, quello del Getsemani, riprese l’autorità che satana aveva rubato con l’inganno.

MATTEO 28:18-20 Poi Gesù si avvicinò e parlò loro dicendo: «Ogni potestà mi è stata data in cielo e sulla terra. 19 Andate dunque, e fate discepoli di tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, 20 insegnando loro di osservare tutte le cose che io vi ho comandato. Or ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine dell’età presente. Amen».

La parola “potestà” è in greco exousia cioè “diritto di governare”. Gesù aveva autorità di regnare in quanto Dio ma Egli si riprese legalmente il diritto di governare spodestando satana (Colossesi 2:14). Satana non ha più il diritto di esercitare autorità! Egli continua a fare ciò che fa perché le persone non entrano nella dispensazione della grazia rimanendo così sotto il suo dominio. Ma coloro che credono in Gesù sono passati dalla morte alla vita, sono sotto una nuova discendenza quella del Figlio di Dio! Gesù perché trovato privo di peccato, spogliò il diavolo e ricevette dal Padre ogni autorità. Gesù ha aspettato la delega del Padre sottomettendosi in ogni cosa a Lui. Questo è il nostro modello: anche noi dobbiamo entrare sotto la delega di qualcuno. Infatti successivamente Gesù delegò la Chiesa. Quando c’è la delega si entra nell’ufficializzazione legale del mandato. Il governo è stabilito da modelli, regole e principi eterni che Dio ha dato. Senza regole non c’è ordine bensì disordine, cadendo così nel governo di qualcuno che non è Cristo. Il disordine è anche il peccato, la malattia, la morte, la povertà. Ma la Chiesa ha ricevuto autorità per poter regnare! Il regno di Dio si muove nei principi, come ci insegna anche il Padre nostro, l’esempio di preghiera. Infatti qui troviamo i principi della relazione, del governo di Dio, della santità di Dio, della quotidianità della comunione con il Signore, del perdono, della appartenenza in quanto figli di Dio, di giustizia e di uguaglianza.

PROVERBI 29:18 Quando non c’è visione profetica il popolo diventa sfrenato, ma beato chi osserva la legge.

Il governo di Dio si muove nella missione che Egli ha dato. Come possiamo vedere nella famiglia, quando c’è l’ordine di Dio, i figli vivono nella protezione, nell’amore e nella guida. Lo stesso è per la Chiesa. L’obiettivo del nemico è quello di portare confusione!

LUCA 11:22-23 Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, questi gli toglie l’armatura nella quale confidava e ne divide le sue spoglie. 23 Chi non è con me è contro di me; e chi non raccoglie con me disperde.

Una Chiesa che governa è una chiesa di discepoli. Infatti è ai discepoli che Gesù ha dato il governo. Nel mondo spirituale c’è una gerarchia, sia nel Regno della Luce sia in quello delle tenebre. Non possiamo mettere ordine se combattiamo con qualcosa più forte di noi. Per questo Dio ha stabilito delle autorità. In famiglia per esempio, c’è il padre che è l’autorità, la madre che è l’aiuto convenevole e i figli che devono ubbidire. Se è presente questo ordine la famiglia cammina nella benedizione. Il diavolo sa perfettamente di non essere più forte dei Figli di Dio, egli è più forte della natura umana decaduta. Tramite il peccato e il nostro modo di parlare possiamo dare al diavolo autorità, ma così non facciamo! Dove la Chiesa arriva, il nemico deve tremare!

È necessario che la Chiesa eserciti autorità. Questo è possibile credendo con il cuore e dichiarando con la bocca: così funziona la fede! Freniamo la nostra lingua dalla lamentela (Giacomo 3:4). Esercitiamoci a dichiarare parole in accordo alla Parola di Dio!

LUCA 7:8 Poiché anch’io sono un uomo sottoposto all’autorità altrui e ho sotto di me dei soldati; e dico ad uno: “Va’”, ed egli va; e a un altro: “Vieni”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo”, ed egli lo fa».

Ecco che in questo episodio questo centurione ebbe la rivelazione che Gesù è il re. Egli era un uomo di governo, era sottoposto ad autorità e aveva autorità per delegare altri. Se non stiamo sotto un’autorità, non potremo mai esercitare autorità verso altri. Per questo motivo Dio ha stabilito i doni domata, i ministeri!

MATTEO 5:15 Similmente, non si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candeliere, perché faccia luce a tutti coloro che sono in casa.

La Chiesa è chiamata ad essere la luce del mondo. Gesù è la luce del mondo non della chiesa perché la Chiesa è già nella luce. Non dobbiamo riflettere la nostra propria luce ma quella di Cristo. Se la Chiesa smette di illuminare il mondo, ha perso il proposito. Al contrario se risplende porta le persone ad entrare nel proposito divino. La Chiesa non ha bisogno della cultura del mondo perché ha una cultura più grande, quella del Regno!

LUCA 11:33 «Or nessuno, quando ha acceso una lampada, la mette in un luogo nascosto o sotto il moggio, ma sul candeliere, affinché coloro che entrano vedano la luce.

Dio ci ha messo in un posto di governo: attraverso le preghiere e la testimonianza dobbiamo trasmettere al mondo la cultura del Regno. Non attingiamo alle cose del mondo. Se la cultura del Regno è visibile allora la città guarderà la Chiesa. Come Gesù che pur vivendo in mezzo ai peccatori non peccò, così dobbiamo stare nel mondo e trasmettere la luce di Cristo. Possiamo fare la differenza se siamo fedeli in ciò che Dio ci delega a fare.

LUCA 19:16-26 Allora si fece avanti il primo e disse: “Signore, la tua mina ha fruttato altre dieci mine”; 17 ed egli disse: “Bene, servo buono, poiché sei stato fedele in cosa minima, ricevi il governo su dieci città”. 18 Venne poi il secondo, dicendo: “Signore, la tua mina ha fruttato altre cinque mine”; 19 ed egli disse anche a costui: “Tu pure sii capo di cinque città”. 20 Venne poi un altro, che disse: “Signore, ecco la tua mina che ho tenuta riposta in un fazzoletto, 21 perché ho avuto paura di te, che sei un uomo severo; tu prendi ciò che non hai depositato e mieti ciò che non hai seminato”. 22 E il suo signore gli disse: “Ti giudicherò dalle tue stesse parole, malvagio servo; tu sapevi che sono un uomo duro, che prendo ciò che non ho depositato e mieto ciò che non ho seminato; 23 perché non hai depositato il mio denaro in banca; così, al mio ritorno, lo avrei riscosso con l’interesse?”. 24 Disse poi ai presenti: “Toglietegli la mina e datela a colui che ha dieci mine”. 25 Ed essi gli dissero: “Signore, egli ha dieci mine”. 26 “Poiché io vi dico che a chi ha sarà dato; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha.

Il primo servo ricevette una fantastica lode. Egli fu fedele ricevette il premio del governo. Il governo è un dono che Dio dà alle persone che camminano nella fedeltà. Se non siamo fedeli nel poco non potremo essere fedeli nemmeno nel molto. Il Signore desidera dare a tutti i Suoi figli un premio. Un giorno verremo giudicati in Cielo nel tribunale Bema. Non riguarda la salvezza, bensì il nostro lavoro che potrà essere come paglia o come oro e argento. Passeremo dal fuoco e tutte le opere che non saranno state delegate da Dio verranno bruciate.

EFESINI 2:10 Noi infatti siamo opera sua, creati in Cristo Gesù per le buone opere che Dio ha precedentemente preparato, perché le compiamo.

La nostra fedeltà sarà la misura per poter ricevere il premio in Cielo, non le buone intenzioni o le capacità. La paura ci porta a chiuderci, la fede ci porta ad avere intimità con Dio. Traffichiamo con fedeltà la mina che Dio ci ha dato perché questo ci permetterà di essere elogiati dal Signore. Riprendiamo il fazzoletto che abbiamo messo sottoterra e riconsacriamolo a Lui!