Worship Service 16.01.2022

LA FEDE TI FA VEDERE IL FINALE

Pastore Heros Ingargiola

La fede trasforma l’atmosfera in cui viviamo e ci fa vedere Dio in mezzo al nostro processo. Spesso quando siamo nel processo pensiamo di essere soli, ma proprio in quei momenti il Signore è con noi! La fede ci fa vedere il finale. Quando Dio parla Lui ha già la fine in mente. Giuseppe, figlio di Giacobbe, era visto da molti come uno schiavo ma Dio lo vedeva come governatore.

GENESI 50:19-21 Giuseppe disse loro: «Non temete; sono io forse al posto di DIO? 20 Voi avete macchinato del male contro di me; ma DIO ha voluto farlo servire al bene, per compiere quello che oggi avviene: conservare in vita un popolo numeroso. 21 Ora dunque non temete; io provvederò il nutrimento per voi e per i vostri figli». Così li confortò e parlò al cuore loro con dolcezza.

Giuseppe sapeva stare al suo posto, era un uomo di proposito e non parlò mai contro Dio. Nel suo cuore c’era stata una grande amarezza verso i suoi fratelli ma ora c’era dolcezza. Dobbiamo imparare a gestire la nostra anima. Giuseppe visse un travaglio ma Dio era con lui: ciò che fa la differenza è dove stiamo guardando!

GIUDICI 13:1-5 I figli d’Israele tornarono di nuovo a fare ciò che era male agli occhi dell’Eterno, e l’Eterno li diede nelle mani dei Filistei per quarant’anni. 2 Or vi era un uomo di Tsorah della famiglia dei Daniti, chiamato Manoah; sua moglie era sterile e non aveva figli. 3 L’Angelo dell’Eterno apparve a questa donna, e le disse: «Ecco, tu sei sterile e non hai figli, ma concepirai e partorirai un figlio. 4 Perciò ora guardati dal bere vino o bevanda inebriante, e dal mangiare alcuna cosa impura. 5 Poiché ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, sulla cui testa non passerà rasoio, perché il fanciullo sarà un Nazireo a DIO dal seno di sua madre; egli comincerà a liberare Israele dalle mani dei Filistei».

Quando Dio decide di fare qualcosa inizia sempre dalle piccole cose. In quel tempo Dio suscitava dei liberatori per riportare Israele a Lui. Israele però continuava a fare errori per questo il Signore li consegnò al nemico per quarant’anni. Quando facciamo errori diamo al nemico il diritto di intervenire. Israele si comportava male, ma proprio mentre agiva così, il Signore già pensava a come poterlo liberare e far tornare a sé. Così scelse un uomo, Manoà, il cui nome significa “risposo”. Il riposo di Dio non è non fare nulla, ma avere dentro di sé un’atmosfera di riposo. Il nome della città di Tsorah significa “calabroni”. Questi insetti fanno molto rumore, cosa ben distante dal riposo. Proprio in quella città c’era un uomo nel riposo. Quando non c’è riposo spirituale difficilmente riusciremo ad ascoltare Dio.

Così mentre il popolo d’Israele peccava, in una città rumorosa cerca e sceglie un uomo nel riposo. Proprio quando c’è una nazione che è sotto il dominio del nemico, il Signore cerca qualcuno da visitare: il risveglio comincia sempre da un uomo a cui Dio affida un progetto! La visione arriva dalla visitazione e non può esserci risveglio senza visitazione. Il risveglio non ha a che fare con le emozioni ma con il mettere le giuste priorità nella propria vita cioè Dio e il Suo Regno. Non può esserci risveglio se non c’è purificazione perché questa anticipa il concepimento del risveglio. L’angelo disse alla donna di stare attenta a non contaminarsi perché dentro il suo ventre c’era un liberatore con cui Dio stava facendo un patto.

Dio sta per visitare l’Italia! Il risveglio è mettere Dio al primo posto. Per operare sulla terra il Signore ha bisogno di manodopera umana! Quando Dio trova qualcuno a cui affidare il Suo progetto, Egli lo vuole sintonizzato con Lui. Cosa stanno vedendo i nostri occhi? Cosa sta vedendo la nostra fede? Ciò che vediamo crea un’immagine davanti a noi e in base a ciò che vediamo ci concederemo di più o di meno a Dio. Se sappiamo e vediamo che Dio sta per fare qualcosa di grande allora ci spenderemo per essa!

GIOVANNI 4:35 Non dite voi che vi sono ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: Alzate i vostri occhi e mirate le campagne come già biancheggiano per la mietitura.

I discepoli erano sintonizzati con il tempo naturale, per loro doveva ancora passare del tempo prima di poter raccogliere. Ma Gesù diceva diversamente: il campo era pronto! Un campo che biancheggiava mostrava che era il tempo adatto per la mietitura. Gesù guardava dalla prospettiva di Dio. Il Signore vuole farci uscire dalla mentalità della sufficienza e dell’ordinario e farci entrare in un ambiente soprannaturale! Per i discepoli non c’era urgenza. Mentre ci rilassiamo e pensiamo alla nostra soddisfazione, le persone muoiono e il cuore di Dio non è soddisfatto. I discepoli volevano riposarsi. Il diavolo sta cercando di far perdere tempo alla Chiesa e far rallentare il piano di Dio. Lo fa con i dubbi, con la tecnologia, con l’egoismo, portandoci a pensare in modo carnale.

L’ambiente naturale è la dimensione dove regnano le leggi della fisica e del tempo. Nel soprannaturale però non ci sono barriere, infatti questa è una dimensione invisibile spirituale al di sopra delle leggi naturali. Nel mondo soprannaturale la fede ci permette di sintonizzarci con Dio. Iniziamo a entrare nella dimensione da cui guardava Gesù: l’eternità. Questo è l’ambiente in cui Dio dimora e dove tutto è perfetto.

Quando l’unzione arriva e si manifesta, l’atmosfera cambia. Se non veniamo visitati dalla presenza di Dio vuol dire che non stiamo vivendo il risveglio. Gesù portò i discepoli nella dimensione in cui si guarda nel profetico. Come dichiara il salmo 126, come un sogno vedremo Dio muoversi e cambiare le cose in un attimo. Il risveglio inizia sempre da una situazione di desolazione. Ci sono diversi tipi di risvegli. Uno di questi è quello personale. C’è poi un risveglio comunitario cioè in cui tutti i membri di una chiesa vivono il risveglio. Il risveglio è quando qualcuno decide che Dio e il Suo regno sono la priorità assoluta in ogni area. È una mentalità di eccellenza e non di mediocrità. Non potrà mai esserci un risveglio sociale se prima non c’è un risveglio comunitario. Quando avviene un risveglio comunitario, allora può esserci un risveglio nella città e così nella nazione e poi nel continente! Il risveglio non è per i pigri o i codardi ma per chi fa sul serio con Dio.

Attraverso una visitazione da parte del Signore, Manoà padre di Sansone, potè assistere a un risveglio nazionale. Infatti attraverso Sansone Israele fu liberato dai filistei. Tramite la Chiesa, Dio vuole liberare la società dai nemici spirituali: la povertà, la malattia, l’idolatria…l’Italia è sotto un giogo che non le appartiene! Il risveglio è il prodotto di una visitazione non emozionale, bensì spirituale! Dio è Colui che inizia ma poi Egli cerca qualcuno con cui poter collaborare! Il Signore sta scuotendo la Chiesa per farla entrare nel risveglio! Dio sta ravvivando le ossa secche! Solo Dio può dare la vita e scegliere di visitare una nazione. Il primo risveglio dopo un lungo silenzio fu in Europa per questo tutti gli occhi sono puntanti sull’Europa: si deve chiudere il ciclo del risveglio!

EZECHIELE 37:2-11 Quindi mi fece passare vicino ad esse, tutt’intorno; ed ecco, erano in grandissima quantità sulla superficie della valle; ed ecco, erano molto secche. 3 Mi disse: «Figlio d’uomo, possono queste ossa rivivere?». Io risposi: «O Signore, o Eterno, tu lo sai». 4 Mi disse ancora: «Profetizza a queste ossa e di’ loro: Ossa secche, ascoltate la parola dell’Eterno. 5 Così dice il Signore, l’Eterno, a queste ossa: Ecco, io faccio entrare in voi lo spirito e voi rivivrete. 6 Metterò su di voi la carne, vi coprirò di pelle e metterò in voi lo spirito, e vivrete; allora riconoscerete che io sono l’Eterno». 7 Così profetizzai come mi era stato comandato; mentre profetizzavo, ci fu un rumore; ed ecco uno scuotimento; quindi le ossa si accostarono l’una all’altra. 8 Mentre guardavo, ecco crescere su di esse i tendini e la carne, che la pelle ricoprì; ma non c’era in loro lo spirito. 9 Allora egli mi disse: «Profetizza allo spirito, profetizza figlio d’uomo e di’ allo spirito: Così dice il Signore, l’Eterno: Spirito, vieni dai quattro venti e soffia su questi uccisi, perché vivano». 10 Così profetizzai come mi aveva comandato e lo spirito entrò in essi, e ritornarono in vita e si alzarono in piedi: erano un esercito grande, grandissimo. 11 Poi mi disse: «Figlio d’uomo, queste ossa sono tutta la casa d’Israele.

Ezechiele stava ridando la responsabilità a Dio ma il Signore aveva ordinato a lui di profetizzare. Quando Dio sceglie qualcuno con la quale collaborare, poi deve essere libero di comandare! In quelle ossa prima c’era stata la vita. Profetizzare non significa parlare del proprio ma dire quello che Dio dice di dire! Dio conferma la Sua parola! L’ubbidienza di Ezechiele fu perfetta. Il Signore le richiama “ossa” nonostante fossero già un esercito perché quando Lui parla ha già la fine in mente. Quando ubbidiamo riusciamo a vedere la fine prima che si realizzi. Così Dio riportò Ezechiele all’origine per mostrargli come nell’eternità tutto è già compiuto! Ci sono tante ossa sull’Italia adesso, ma sono le ossa di tutte quelle persone che ritorneranno alla vita!

Le ossa secche sono anche tutte le aree della nostra vita dove non c’è più speranza, dove c’è stata morte, desolazione e i sogni frantumati. Questo è il tempo in cui cominciamo a profetizzare ciò che Dio ha da comandarci. Ezechiele ebbe una crisi di fede inizialmente. Cosa stiamo vedendo? Gesù aiutò i discepoli ad entrare nella dimensione del soprannaturale. Usciamo dall’ordinario, dove tutto è diventato secco e cominciamo a profetizzare perché mentre lo faremo sentiremo lo scricchiolio! Questo accadrà perché non saremo passivi ma faremo la nostra parte collaborando con Dio. Profetizziamo sulla nostra vita, sulla nostra casa, sulla città, sull’Italia, sull’Europa! Ognuno di noi deve entrare in questa dimensione!