Worship service 21.06.2020


ONORARE LO SPIRITO SANTO 2 parte

Pastore Evangelista Heros Ingargiola

Giovanni 16.1-11 «Io vi ho detto queste cose, affinché non siate sviati. 2 Vi espelleranno dalle sinagoghe; anzi, l’ora viene che chiunque vi ucciderà, crederà di rendere un culto a Dio. 3 Faranno questo perché non hanno conosciuto né il Padre né me. 4 Ma io vi ho detto queste cose affinché, quando sia giunta l’ora, vi ricordiate che ve le ho dette. Non ve le dissi da principio perché ero con voi.5 «Ma ora vado a colui che mi ha mandato; e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?” 6 Invece, perché vi ho detto queste cose, la tristezza vi ha riempito il cuore. 7 Eppure, io vi dico la verità: è utile per voi che io me ne vada; perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne vado, io ve lo manderò. 8 Quando sarà venuto, convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio. 9 Quanto al peccato, perché non credono in me; 10 quanto alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; 11 quanto al giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato.

In questa parte della scrittura leggiamo che Gesù apre il cuore ai suoi discepoli, Lui sapeva che il tempo della sua morte era vicino e quindi dà loro gli ultimi consigli, gli ultimi comandi, avvertendoli di non sviarsi perché sarebbe arrivato il tempo in cui li avrebbero espulsi dalle sinagoghe. In questo tempo il nemico sta usando diverse macchinazioni per fare allontanare le persone dalle chiese; molti pensano che il nemico si muova in modo esplicito ma in realtà lui si muove in modo subdolo. Una delle strategie usate dal nemico è quella di manipolare la verità per fare trarre alle persone delle conclusioni sbagliate, ad esempio facendo credere che il tempo devozionale di preghiera sia sufficiente e che quindi non occorre recarsi in chiesa ma non è così. Sappiamo che Dio desidera incontrarci personalmente, avere una relazione intima con noi ma questo non esclude l’importanza di essere parte della chiesa. Celebrare ed adorare il Signore insieme agli altri è meraviglioso e stare nel corpo e nell’unità è proprio un modo per crescere. Non ci saranno mai delle grandi persecuzioni che il nemico userà ( anche se in tante parti del mondo c’è una persecuzione non solo mentale ma anche fisica) ma lui userà tanti mezzi per portarci fuori dalla chiesa quindi è necessario riconoscere le sue macchinazioni. Nel verso 1 di questa parte della scrittura leggiamo che Gesù dice ai discepoli di non sviarsi ovvero non uscire fuori dalla via, di non allontanarsi dalla direzione di Cristo. Nel verso tre leggiamo che avrebbero fatto questo perché non conoscevano nè Gesù nè il Padre, conoscere si riferisce all’intimità, alla rivelazione.

Nel verso 7 leggiamo che Gesù afferma che era utile che Lui andava al Padre ma perché? Gesù era in un corpo umano ma lo Spirito Santo dall’originale Allos Parakletos che significa uno dello stesso tipo di me, uno chiamato al mio fianco, sarebbe così stato con noi sempre per sostenerci, aiutarci in ogni tempo e pregare per noi. Lo Spirito Santo è venuto a vivere dentro di noi, questo significa che non siamo mai soli infatti ha promesso che mai ci lascerà e mai ci abbandonerà.

Saulo da Tarso era nella via di Damasco con il suo cavallo ed improvvisamente una luce folgorante arrivò dal cielo e Saulo cadde a terra ed udì una voce che gli disse: “ Saulo, Saulo perché mi perseguiti?”, Saulo infatti perseguitava la chiesa e Gesù gli parla dicendo di non perseguitarlo perché Lui si identifica con la chiesa.

Un modo per onorare lo Spirito Santo è avere comunione ed un altro che adesso analizzeremo è collaborare con Lui.

I Corinzi 3.1-9 Fratelli, io non ho potuto parlarvi come a spirituali, ma ho dovuto parlarvi come a carnali, come a bambini in Cristo. 2 Vi ho nutriti di latte, non di cibo solido, perché non eravate capaci di sopportarlo; anzi, non lo siete neppure adesso, perché siete ancora carnali. 3 Infatti, dato che ci sono tra di voi gelosie e contese, non siete forse carnali e non vi comportate secondo la natura umana? 4 Quando uno dice: «Io sono di Paolo»; e un altro: «Io sono d’Apollo»; non siete forse uomini carnali? 5 Che cos’è dunque Apollo? E che cos’è Paolo? Sono servitori, per mezzo dei quali voi avete creduto; e lo sono nel modo che il Signore ha dato a ciascuno di loro. 6 Io ho piantato, Apollo ha annaffiato, ma Dio ha fatto crescere; 7 quindi colui che pianta e colui che annaffia non sono nulla: Dio fa crescere! 8 Ora, colui che pianta e colui che annaffia sono una medesima cosa, ma ciascuno riceverà il proprio premio secondo la propria fatica.

In questa parte della scrittura leggiamo che c’è una differenza tra l’uomo spirituale e l’uomo carnale: l’uomo spirituale è colui che è nato di nuovo in Cristo Gesù( colui che Lo ha ricevuto nel proprio cuore come personale Signore e Salvatore) e cammina per lo spirito e l’uomo carnale è colui che è nato di nuovo in Cristo ma  non segue i principi dello spirito. Camminare secondo la carne significa camminare secondo i desideri della natura adamica ed avere desideri illegittimi ; la carne per esempio è vivere nelle gelosie, nelle contese proprio come afferma l’apostolo Paolo in questi versi. Dio ci ha chiamati a collaborare e non a vivere nella competizione. La chiesa dei corinzi era una chiesa che vedeva miracoli, vedeva il soprannaturale ma le persone vivevano ancora nella carne, il loro carattere non era ancora cambiato. Abbiamo bisogno di ritornare a camminare nello spirito, di abbandonare i pensieri adamici. Dobbiamo ricordarci che la più grande chiamata è essere figli. Dio vuole permetterci di lavorare e di collaborare con Lui. Tante persone si ritrovano a lavorare per il Signore ma non con il Signore. Saulo per esempio uccideva e perseguitava i cristiani per Dio, era convinto di stare servendo Dio e che stava adempiendo la Sua volontà ma lui stava lavorando senza Dio. Ed anche noi a volte ci troviamo proprio come Saul, siamo sul nostro cammino credendo di fare la cosa giusta ma in realtà la stiamo facendo senza Dio. Se siamo collaboratori di Dio, come Lui ci chiama ad essere, dobbiamo fare le cose con Dio.

Nel verso sei leggiamo che ci sono lavori diversi, ognuno di noi è una parte importante del corpo e svolgendo quello che Dio ci chiama a fare nel proprio ruolo e nel proprio posto, ciò onorerà Dio. A volte le persone si ostinano a volere fare qualcosa a cui Dio non li ha chiamati ma è opportuno ricordarci che è Dio stabilisce il ruolo che dobbiamo avere. Quando vogliamo fare qualcosa a cui Dio non ci ha chiamati, questo farà crescere in noi frustrazione. Se Dio ci ha chiamato a fare qualcosa altresì ci equipaggerà per adempierla quindi siamo umili e cresciamo nella fedeltà e nella lealtà al di là del ruolo.

Noi siamo strumenti nelle Sue mani e non dobbiamo vantarci, piuttosto dobbiamo imparare a servire Dio nelle piccole cose. Altri invece criticano sempre il lavoro degli altri mentre loro non fanno nulla per il Regno.

Quando siamo fedeli e leali, Dio lavora attraverso di noi e la Sua unzione scorre. Ricordiamoci che ognuno è nato con uno scopo e non può vivere fuori dal corpo ma ciò che farà la differenza non è quello che svolgiamo ma la fedeltà con la quale lo svolgiamo e questo ci farà avere una ricompensa. Alcuni annaffiano, altri piantano ma solo Dio è colui che fa crescere perché è Lui che porta la vita.

Ognuno deve prendere la propria ricompensa per questo non dobbiamo ostruire il lavoro degli altri altrimenti nessuno dei due potrà prendere la propria ed entrambi perderanno il premio. Quando abbiamo fiducia in Dio e facciamo ciò che Lui ci chiama a fare questo onorerà lo Spirito Santo. Ricordiamoci che il motivo per cui siamo sulla terra è per collaborare con Dio, quindi camminiamo nel Suo proposito e centriamo la Sua volontà  svolgendo il ruolo che Dio ci ha affidato con fedeltà e lealtà, senza competizione e senza ostruire il lavoro altrui. Ognuno di noi è una parte importante del tempio, lasciamo quindi che lo Spirito Santo lavori in noi affinchè la Sua gloria possa manifestarsi e collaboriamo con Lui affinchè la nostra vita possa onorarlo.